Consulenti: tre messaggi chiave da condividere con i millennial

Se leggi questo articolo, la tua età si aggira con ogni probabilità intorno ai 51 anni, ossia l’età media dei consulenti finanziari in Italia.

A mano a mano che i millennial entrano in massa sul mercato con priorità e abitudini di investimento diverse rispetto ai loro genitori e nonni, chiedono consigli.

Età ed esperienza sono dalla tua parte, ma tu sei potenzialmente alquanto lontano da loro in termini di comportamento e contesto. Di conseguenza, come rapportarti con loro?

Gli investitori millennial sceglieranno indubbiamente consulenti che capiscono al meglio le loro esigenze e priorità ed è pertanto importante che tu le sappia cogliere adeguatamente.

A tal fine abbiamo identificato tre messaggi chiave che ti aiuteranno nel dialogo con loro.

1. Fine dell’era "cash is king"

Benché il 59% dei millennial abbia cominciato a risparmiare per la pensione, è riluttante a iniziare a investire i risparmi per paura di perderli.

Alla luce di ciò, è importante che i consulenti spieghino ai millennial i rischi associati all’accumulo di un livello di liquidità eccessivo in banca.

I depositi di liquidità sono probabilmente liquidi, protetti e immuni dalla volatilità dei mercati azionari, ma sicuramente non sono  esenti da rischio.

In un articolo scritto alla fine della scorsa estate, abbiamo sostenuto che il “King Cash” ha perso la corona da molto tempo, adducendo come principali ragioni della sua caduta i bassi tassi d’interesse e il quadro inflazionistico.

In quel momento, la pressione inflazionistica andava intensificandosi, ma era ancora definita “transitoria”.

In linea di massima, i decisori politici avevano posizioni più conservative e il pubblico osservava i dati mensili sull’inflazione più con interesse che con ansia.

La situazione si è in seguito aggravata.

A dicembre l’inflazione nella zona euro ha toccato il 5%, il massimo dall’introduzione dell’euro nel 1999 (Figura 1). Gli aumenti dei prezzi dell’energia, i problemi a livello di catene di fornitura, i costi di spedizione e le carenze di personale continuano a fare salire i prezzi, erodendo al contempo il valore dei depositi bancari. 

A ciò si aggiunga che i tassi d’interesse non offrono alcuna forma di compensazione. La BCE non ha ancora rivisto i tassi, malgrado le pressioni miranti a una stretta della politica.

Nella conferenza stampa del 16 dicembre, la Presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato: ‘[È] molto improbabile un rialzo dei tassi d’interesse nel 2022”.

Sebbene l’inflazione stia dimostrandosi più persistente di quanto inizialmente previsto e i tassi d’interesse siano destinati a restare ai minimi almeno per il resto dell’anno, i consulenti dovrebbero spiegare ai millennial le implicazioni del mantenimento della liquidità nei conti bancari.

2. Gli asset rischiosi di norma sovraperformano nel lungo termine

È importante che gli investitori millennial accantonino liquidità sufficiente per gli obiettivi di breve termine e le emergenze, sia che si tratti di un risparmio per l’anticipo per l’acquisto di una casa o la riparazione dell’auto.

Tuttavia, qualora intendano gestire il rischio di inflazione e ridurre il costo opportunità, è opportuno che allochino una percentuale dei risparmi agli asset rischiosi.

Storicamente, gli investimenti azionari e obbligazionari hanno significativamente sovraperformato il cash nel lungo termine, offrendo un’alternativa attraente per i risparmiatori alla ricerca di reddito e opportunità di crescita del capitale.

Esaminiamo per esempio l’indice S&P500, il cui rendimento annuale medio nell'ultimo secolo è stato all’incirca del 10-11%. Aggiustato per l’inflazione, equivale comunque a una percentuale intorno al sette per cento.

La Figura 2 riporta la performance di varie asset class nel tempo, illustrando il costo opportunità associato al mantenimento di un eccessivo patrimonio in cash.

Grazie ad un periodo lavorativo pre-pensionamento più lungo e ad un flusso reddituale costante derivante dalle loro occupazioni, molti millennial possono permettersi di assumere un modesto grado di rischio.

È comprensibile che l’investimento dei risparmi in strumenti rischiosi possa risultare difficile sul piano psicologico.

Alla domanda "Perché non hai investito in passato?" quasi tre quarti delle donne non investitrici e circa il 67% degli uomini non investitori hanno dichiarato di averlo fatto perché non volevano rischiare il loro denaro.¹

Tuttavia, i consulenti possono aiutare gli investitori millennial a migliorare il loro profilo rischio/rendimento incoraggiandoli a fare tre semplici passi:

• Investire a lungo termine.
• Avvalersi dei servizi di un gestore di fondi professionale.
• Ampliare la gamma di opportunità.

La volatilità a breve termine spesso diventa relativamente insignificante se considerata nel contesto di un orizzonte d'investimento a lungo termine. Inoltre, è possibile gestire i periodi di maggiore volatilità di mercato se si adotta una view a lungo termine.

3. L’investimento può aiutare a conseguire gli obiettivi di sostenibilità

Prima di passare al terzo e ultimo messaggio chiave per gli investitori millennial, ti poniamo una domanda. A fronte della massa di millennial che entra sul mercato alla ricerca di consigli, come puoi fare la differenza?

Sono molti gli argomenti rilevanti per gli investitori millennial, ma il tema ricorrente che emerge di sondaggio in sondaggio è quello dei fattori ESG.

È pertanto naturale partire proprio da questo tema.²

In Invesco miriamo a offrire reddito sostenibile in molteplici modi. Da fondi che supportano la transizione net zero, a team di gestione attiva che conducono attività di engagement con i CdA allo scopo di attuare cambiamenti.

Grazie all’engagement con gli investitori millennial sulle tematiche per loro più importanti, i consulenti possono distinguersi e beneficiare in misura enorme delle opportunità che si presentano.

Analizziamo ulteriormente questo tema in un altro recente articolo: “Semaforo “verde” per gli investitori alla ricerca di opportunità nell’area della finanza sostenibile”.

Guardando al futuro

A mano a mano che i millennial acquisiscono indipendenza economica, il loro ingresso sul mercato sarà sempre più diffuso e rapido. Il trend è già iniziato e registrerà un’ulteriore accelerazione sulla scia del boom del passaggio generazionale nel prossimo paio di decenni.

I millennial, in quanto generazione che non teme di comportarsi in modo diverso, hanno una serie di esigenze molto specifiche.

I millennial, andando oltre la reputazione di una generazione perduta, gravata per sempre dalle ombre del 2008, si affacciano al mondo del risparmio gestito e i consulenti hanno l'opportunità di acquisire familiarità con una nuova serie di obiettivi e priorità.