Per molti investitori, il giro di vite cinese sul settore Internet rappresenta un passo indietro fondamentale rispetto al precedente “approccio pragmatico” del governo al fiorente settore tecnologico. Il primo importante segnale di questo cambiamento è stato osservato lo scorso novembre quando l’autorità regolatoria ha bloccato l’IPO di Ant Group, un ramo fintech del colosso tecnologico Alibaba.
Il conseguente nervosismo ha da allora movimento i mercati azionari cinesi e quest’anno i titoli Internet cinesi hanno sottoperformato gli indici di mercato in generale. Riteniamo comunque che la reazione del mercato sia esagerata. A nostro giudizio il settore Internet in Cina ha un andamento robusto ed è uscito rafforzato dalla pandemia. In quanto investitori a lungo termine e locali, individuiamo opportunità specifiche a mano a mano che le valutazioni diventano più interessanti.
I fondamentali permangono forti
Siamo del parere che i fondamentali che hanno alimentato in passato la performance delle piattaforme Internet cinesi rimangano intatti. Queste società dovrebbero in futuro continuare a beneficiare della virata dei propulsori di crescita verso i consumi e i servizi in Cina.
Esaminiamo per esempio una posizione da noi detenuta in uno dei nostri portafogli: si tratta di una società leader nell’area della consegna di alimentari che serve oltre 550 milioni di clienti in tutta la Cina e conta ben 7,1 milioni di esercenti sulla propria piattaforma. Durante la pandemia la società ha incrementato non solo il numero di ristoranti di alta qualità che vendono cibo attraverso la sua piattaforma, ma anche il valore medio per ordine (7% nel 2020). Questo ci dimostra che il settore Internet continuerà ad avere un robusto futuro in Cina.
Altri Paesi hanno fatto lo stesso
Il giro di vite sui “big tech” è già avvenuto in gran parte dei mercati sviluppati. Per esempio, Facebook e Google sono stati entrambi oggetto di indagini e sanzionati dalle autorità regolatorie. Di recente, un gruppo di Paesi sviluppati comprendente Stati Uniti e Regno Unito ha raggiunto un accordo volto a imporre una minimum tax globale sulle società Internet.
In tutto il mondo si registra la tendenza a rendere più trasparenti e sofisticate le norme che disciplinano il settore Internet. A mano a mano che la Cina matura come Paese, le sue leggi e norme devono anch'esse progredire e cominciare ad allinearsi agli standard globali.
Se esaminiamo i precedenti interventi normativi, notiamo che le imprese hanno evidenziato la tendenza a ritornare alla norma – e i corsi azionari a recuperare – una volta chiarito ed eliminato il groviglio normativo. L’abbiamo visto nel 2018, quando le società di gioco sono state assoggettate a regolamenti più rigorosi.
A nostro avviso, le società Internet cinesi si adatteranno a questo cambiamento e continueranno a evolversi e a crescere, nel quadro di un processo di innovazione e creatività. La maggior parte delle piattaforme Internet è costituita da imprese private e il settore privato è un pilastro fondamentale della crescita cinese: rappresenta infatti oltre il 60% del PIL del Paese e quasi il 90% dell’occupazione. Siamo convinti che il governo non intenda indebolire il settore, ma voglia invece promuovere la sua solida crescita, efficienza e sostenibilità nel lungo termine.