Articolo

Gli investimenti delle nuove generazioni

Invesco - Gli investimenti delle nuove generazioni

di Claudia Segre, Presidente, Global Thinking Foundation 

Guardare alle nuove generazioni offre spunti di riflessione importanti su più fronti: sia della didattica, che necessariamente ha visto importanti cambiamenti conseguenti alla diffusione delle istanze sulla transizione digitale ed ecologica, sia dell’accesso a soluzioni e prodotti per la gestione del risparmio o l’avvio di professioni indipendenti soprattutto start up, impensabili sino a 10 anni fa.

Cominciamo partendo dalla parte più spinosa, e cioè quella delle conoscenze. La Banca d’Italia ha sottolineato in una sua rilevazione che il 30% degli italiani non ha competenze tali per prendere decisioni finanziarie consapevoli e ciò si riverbera sulla prole: non stupisce, quindi, che, secondo i dati OCSE, questa carenza riguardi non solo gli adulti ma anche i giovani. Infatti, i quindicenni intervistati si posizionano al di sotto della media OCSE ed appare anche un differenziale di genere, unico rispetto agli altri Paesi europei.

Ma se, da settembre 2019, l’educazione civica è entrata nelle scuole, per l’educazione finanziaria inspiegabilmente e, nonostante i numeri già citati, ancora si tergiversa. A causa di questa mancanza di formazione e informazione finanziaria a fianco di altre materie fondamentali come la matematica, le scienze e la storia, i giovani non hanno un adeguato senso di responsabilità nei confronti della gestione del denaro. Così che ora di fronte ad una crisi economica diffusa con elevata inflazione e rischi stagflazionistici evidenti, ritroviamo una generazione che non ha conoscenze finanziarie e non sa come gestire le proprie finanze. Di conseguenza, si possono facilmente lasciare influenzare dagli altri a impegnarsi in pratiche finanziarie rischiose o addirittura truffaldine.

La fortuna delle nuove generazioni è di essere native digitali, calate in un’epoca di transizione digitale esaltante, che permette loro di avere a disposizione un mondo di opportunità offerte dalla finanza sostenibile, dal fintech e da tutte le applicazioni IT al mondo dell’economia e della finanza sino al mondo delle criptovalute. Si prospetta, quindi, un nuovo scenario con straordinarie potenzialità non solo in termini di sbocchi lavorativi e nuove professionalità dedicate alle nuove generazioni, tra le quali quelle legate alle start up. Su questo fronte, dal crowdfunding al venture capital sino al private equity, sono molte le possibilità che si legano ad un movimento di riscossa di giovani con le idee molto chiare su come cambiare il mondo in meglio. E la velocità con la quale due studenti di Harvard a pochi giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, hanno dato vita a un sito per aiutare i rifugiati a trovare accoglienza in uno dei Paesi ospitanti, mettendo in contatto le persone che possono ospitare profughi in casa e i rifugiati stessi, ci dà il senso positivo del cambiamento di mentalità in atto. Si chiama “Ukraine take shelter” ed è già attivo nella maggior parte dei Paesi che confinano con l’Ucraina ma, anche negli Stati Uniti, in Canada e in Israele così che molte persone hanno messo a disposizione  strutture abitative in disuso, camere o dormitori scolastici, e seconde case.

Non deve quindi stupire che giovani e famiglie millenials siano gli investitori più convinti che trainano gli investimenti sostenibili. Scelte previdenziali preventive e investimenti permeati da criteri ESG restano due punti fondamentali degli investimenti di giovani lavoratori e imprenditori che guardano al futuro con una mentalità maggiormente formata ai dettami dell’economia circolare.

Basti vedere l’interesse sempre più diffuso e orientato verso Master inerenti i temi della sostenibilità: dalle energie rinnovabili alla moda etica, segno che c’è una generazione che, nonostante la scarsa occupazione e le difficoltà economiche, sta cercando di disegnare un futuro inclusivo e in linea con gli obiettivi globali dell’Agenda 2030. E, di conseguenza, si orienta sugli investimenti.

La mission di Global Thinking Foundation si basa tra l’altro sul ridurre il divario di genere che caratterizza l’ambito delle competenze economiche e finanziarie ma soprattutto vedere l’educazione finanziaria e le competenze digitali inserite stabilmente nei programmi scolastici, perché il cambiamento sia tangibile anche nelle nuove generazioni. Il futuro è già presente e questa pandemia ci ha insegnato che l’adattabilità ai cambiamenti, la resilienza economica, sociale e lavorativa permettono di cavalcare la rivoluzione del mondo del lavoro senza limitarsi a rincorrerla. Non comprendere questo e non offrire alle nuove generazioni di poter scegliere pienamente sui propri investimenti del reddito da lavoro e non solo farà perdere un’occasione di sviluppo tangibile del nostro Paese.

Rischi di investimento

  • Il valore degli investimenti ed il reddito da essi derivante possono oscillare (in parte a causa di fluttuazioni dei tassi di cambio) e gli investitori potrebbero non ottenere l'intero importo inizialmente investito.

Informazioni Importanti

  • Questa comunicazione di marketing è per utilizzo da parte di Clienti Professionali in Italia. Si prega di non distribuire.

    Il presente documento costituisce materiale di marketing e non deve essere interpretato come una raccomandazione a comprare o vendere in nessuna specifica classe d’attivo, nessun titolo o strategia. I requisiti normativi che necessitano l'imparzialità delle raccomandazioni d’investimento/di strategia d’investimento non sono quindi applicabili, né costituiscono un divieto alle contrattazioni prima della pubblicazione.

    Le informazioni riportate in questo documento sono aggiornate alla data del 08/04/2022, salvo ove diversamente specificato.
    Le opinioni espresse da professionisti o da un centro di investimento d'Invesco si basano sulle attuali condizioni di mercato, possono differire da quelle espresse da altri professionisti o centri d'investimento e sono soggette a modifiche senza preavviso.