di Cristina Liverani, Kids & Special Projects Unit Manager, BVA Doxa
I Millennials: Elisa..Matteo..Haron..una generazione nata tra il 1981 e la metà degli anni ’90, in perenne tensione tra “senso di precarietà e ricerca di stabilità”
Si vivono pressati da un presente non sempre ‘facile’ che spesso scoraggia la progettualità e un futuro incerto, imprevedibile ma dal forte valore desiderabile.
Un po’ di cinismo e diffidenza, un forte credo nella tecnologia e nel potere delle relazioni autentiche definiscono il loro essere. Non a caso, tre intervistati su cinque pongono sullo stesso piano il loro futuro, le relazioni, il denaro e la sua gestione. Di fatto l’ambizione alla realizzazione finanziaria appare essere assolutamente legata ad un modello educativo tramandato dai propri genitori: infatti più di 3 ragazzi su 5 sono stati abituati alla gestione del proprio patrimonio, grazie al buon esempio dato dalla famiglia.
Nutrono sempre più interesse nei confronti di alcune tematiche “utili” quali la sostenibilità ambientale (48%), la salute pubblica (42%) ed il futuro delle smart cities (39%, vale la pena investire).
Un po’ di cautela e di responsabilità nell’agire finanziario: non rinunciano tuttavia alla dimensione di sogno legata al denaro, al futuro. Questa accortezza arriva di fatto da un vissuto non troppo lontano e negativo, quello della pandemia, che ha impattato molto sulle loro vite. In particolare, gli effetti negativi si riscontrano perlopiù nell’area dei «progetti futuri» (45%) e sul denaro (35%).
Emerge un senso di concretezza misto ad un certo ‘disincanto’ rispetto ai temi delle aspettative, delle speranze circa il futuro
Se da un lato rivelano una consapevolezza sorprendente, acuta e responsabile sui metodi e sull’importanza del risparmio (una dei “mantra” significativi di Elisa: se compri ad es. un paio di scarpe e spendi 100€ chiediti se altrettanto puoi accantonare una identica cifra: se non puoi, allora quella spesa era superflua) dall’altro lato, colgono il mondo della finanza, del risparmio e degli investimenti come un vero ponte sul futuro. La pianificazione, che sia per spese familiari o personali, è importante per quattro intervistati su cinque; sulle metodologie per farla, però, c’è ancora tanto spazio di manovra, considerando che poco più della metà del campione è legata ancora ad una programmazione delle spese analogica.
E rispetto al futuro, i millennials si collocano sull’asse “tra pensione e cryptovalute”: da un lato, c’è una lucida consapevolezza che ha consentito loro di sviluppare la saggezza antica dei nonni, dall’altro si lasciano guidare da una intrigante fascinazione, adrenalina, sogno”…. Al momento sto cercando di interessarmi alle criptovalute per cercare di guadagnare qualcosa in più e provare a divertirmi investendo!
L’ispirazione è al passato; le ambizioni, invece, li proiettano nel futuro: questo dualismo è dovuto più ad una bassa consapevolezza degli strumenti a disposizione in materia finanziaria, che per un’effettiva mancanza di curiosità sul tema. Quando si parla di «digital e finanza» infatti, un ragazzo su 5 afferma che il mondo finanziario gli interessa molto, ma non lo conosce ancora abbastanza.
Quindi la formula dell’equazione finanziaria vincente per i giovani è composta, da una parte dal loro senso di responsabilità e dalle «buone pratiche» che mettono in atto; dall’altra dalla voglia di imparare, per colmare il gap espresso dai risultati su soddisfazione e preparazione.
Quello che i ragazzi hanno imparato in materia finanziaria lo hanno appreso dalla famiglia, tuttavia appare evidente il desiderio di una maggiore educazione finanziaria, che in Italia comunque rimane poca. L’informazione finanziaria dovrebbe passare attraverso l’online, su canali «smart» ma affidabili e che possano parlargli con gli stessi toni ai quali sono abituati: familiari, affidabili e amichevoli e che comprendano le loro particolari esigenze. Più di due ragazzi su tre si informano online (71%), ritenendolo quindi il canale più efficace per parlare con loro di queste tematiche
Le loro conoscenze in materia finanziaria sono per lo più scarse, non organizzate. Questi giovani sanno di dover contare sulle proprie forze, certo se possibile con l’aiuto e il sostegno della famiglia che rappresenta una certezza e un appiglio e, per coloro che già risparmiano/investono, la sola palestra e ‘scuola di vita’ che insegna loro la materia finanziaria. Infatti, nella relazione con il consulente finanziario ideale si aspettino qualcuno di affrancante, che li possa guidare, affidabile, ma che comunque riesca a comunicare attraverso canali a loro cari, come quelli dell’online. La chiave di comunicazione con questo target risulta essere proprio questa: accompagnarli e guidarli, rendendoli consapevoli con gli stessi toni ai quali sono abituati: familiari, affidabili e amichevoli e che comprendano le loro particolari esigenze.
Una sensibilità/educazione finanziaria ottenuta non certo sui banchi di scuola, né nella relazione con le istituzioni bancarie e finanziarie, ancora una volta i modelli sono appresi in famiglia (spesso non tanto/non solo dai genitori, ma addirittura dai nonni) e nella realtà social
Elisa..Matteo..Haron giovani idealisti ma con elevati bisogni di guidance per progettare il proprio futuro!