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Sul saper scegliere e i benefici della diversificazione

Sul saper scegliere e i benefici della diversificazione

Un portafoglio diversificato e una corretta esposizione azionaria tendono a fare bene nel lungo periodo. Osserviamo alcuni mercati da una prospettiva di andamenti comparati.

La prima regola negli investimenti è: non perdere. La seconda regola negli investimenti è: non dimenticarti della prima regola.1 
(Warren Buffett).

Warren Buffett è uno dei più grandi investitori del mondo: si è conquistato sul campo, con ottime performance persistenti nel tempo, la fama leggendaria che circonda il suo nome. Il campo su cui preferisce muoversi è il mercato azionario. Sa benissimo che investendo in azioni è impossibile non perdere mai. Quale potrebbe essere, dunque, il significato della sua prima regola?

Probabilmente che ogni investitore che desideri avere buone probabilità di successo deve porsi l’obiettivo di ridurre al minimo possibile le perdite teoricamente evitabili, cioè potenzialmente prevedibili. Un buon modo è studiare: imparare il più possibile sull’oggetto dei propri investimenti, in modo da capire come potrebbe comportarsi in situazioni economiche e di mercato diverse, e cercare di confinare i rischi principali a situazioni inattese, imprevedibili e difficili da analizzare in base alle informazioni già disponibili, ad esempio quelle storiche.

Aggiungiamo alla dottrina Buffett un altro tassello: la diversificazione. Spesso gli investitori interpretano i benefici della diversificazione in modo difensivo. Cercano cioè di avere più attività in portafoglio, per evitare che tutte abbiano un andamento negativo nello stesso momento. Questo va bene, ma a mio parere manca un elemento importante: la diversificazione può essere utile anche per cogliere le opportunità di investimento. È chiaro che, col senno di poi e con i mercati rialzisti, chiunque preferirebbe avere investito solo nell’attività che è salita più di tutte le altre. Poiché però è estremamente improbabile riuscire a prevedere perfettamente a priori l’andamento delle attività finanziarie, ecco che la diversificazione può tornare molto utile. E tanto più utile in mercati come quelli degli ultimi tre anni, in cui in più di una circostanza i movimenti rialzisti, soprattutto nelle loro fasi iniziali, sono stati molto bruschi e molto ampi. Non essere posizionati sulle asset class che “strappavano” al rialzo in anticipo avrebbe fatto perdere la significativa frazione iniziale della performance positiva.

Analizziamo ora la performance di alcuni dei principali indici azionari, dividendi esclusi () da quando esiste l’Euro, possiamo registrare alcune informazioni interessanti. Lo facciamo attraverso dei grafici particolari, le heatmap. Ogni grafico va letto per riga, è come se dall’asse verticale partisse una striscia orizzontale per ciascun indice azionario (dal basso verso l’alto abbiamo: S&P 500, Euro Stoxx, Stoxx 600 Europe, Topix, MSCI Emerging Markets e MSCI All Country World Index), mentre l’asse orizzontale indica il tempo, con delle date precise. Quanto più il colore di una zona di ciascuna striscia tende al verde intenso, tanto più la performance delle 4 settimane precedenti quella data è stata positiva. Quanto più il colore di una zona di ciascuna striscia tende al rosso intenso, tanto più la performance delle 4 settimane precedenti quella data è stata negativa. La scala con i valori si trova alla destra di ciascun grafico.

Da questi grafici emergono almeno tre informazioni interessanti.

La prima è che, calcolando alla fine di ogni settimana le performance delle quattro settimane precedenti (cioè le performance a 4 settimane rolling, un orizzonte temporale di circa un mese), lo Standard & Poors 500 è l’indice che fa registrare le perdite più contenute e di minore durata (nei grafici, le zone rosse della striscia in basso sono di colore meno intenso e meno larghe rispetto alle strisce superiori). Non sorprende quindi che Warren Buffett, fedele alla prima regola di non perdere soldi, consideri il mercato azionario americano la sua riserva naturale di caccia alle opportunità di investimento.

La seconda è che l’S&P 500, oltre a perdere meno, ha storicamente permesso di guadagnare bene per la maggior parte del tempo, ma ci sono altri mercati che in fase rialzista hanno permesso di guadagnare molto di più (con zone verdi più intense e concentrate rispetto alla striscia in basso). Da qui i benefici della diversificazione come strumento per cogliere le opportunità di investimento che menzionavo prima.

La terza è che, su un orizzonte temporale come quello mensile, l’esposizione valutaria può contare. Quindi deve essere un elemento da considerare nella decisione di investimento. I primi due grafici mostrano le performance degli indici azionari in valuta locale. I grafici 3 e 4 mostrano le performance di tutti gli indici in Euro. Per questo l’analisi inizia da quando esiste l’Euro: la prospettiva che ho voluto assumere è quella di un investitore basato in area Euro. Se questo investitore decide di non coprire il rischio di cambio, a seconda del momento, può ottenere risultati differenti da quelli in valuta locale. In effetti, a colpo d’occhio, i colori delle coppie di grafici 1-2 e 3-4 sono simili nel complesso, cioè su un orizzonte temporale esteso, ma diversi in alcuni punti precisi. (Differenza più netta nei grafici delle performance settimanali in appendice, dove la prevalenza di verde e giallo è praticamente invertita fra le coppie).

In conclusione, come abbiamo detto altre volte, non esistono scorciatoie e ricette facili per raggiungere i propri obiettivi finanziari. La prima cosa da fare è dotarsi di un processo di investimento articolato e strutturato e applicarlo con disciplina. Dopodiché, il mercato azionario è un avversario molto impegnativo. Per affrontarlo bisogna prepararsi bene. La lezione della diversificazione è relativamente semplice, ma, forse proprio per questo, talvolta trascurata.

Note e riferimenti bibliografici

1: Warren Buffett. Intervista del 1984, trasmessa nel 1985 dopo l’acquisizione di ABC da parte di Capital Cities Communications.
https://www.youtube.com/watch?v=8OcegOGAGIs

Qui l’articolo sull’acquisizione di ABC:

https://www.chicagotribune.com/news/ct-xpm-1985-03-19-8501150668-story.html

Appendice: grafici heatmap dei rendimenti settimanali dei vari indici azionari
Note

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