Investimento fattoriale

Invesco Global Systematic Investing Study 2023

Lo studio, incentrato sull’analisi di futuri scenari, descrive le modalità con cui gli investitori si avvalgono (e intendono avvalersi) di metodologie avanzate per costruire portafogli resilienti e potenzialmente capaci di generare alfa.

Abbiamo il piacere di presentarvi il Global Systematic Investing Study 2023 di Invesco. Quest’anno con un titolo nuovo: abbiamo aggiornato lo studio annuale sull’investimento fattoriale, trasformandolo in Global Systematic Investing Study, per riflettere l’evoluzione dell’investimento quantitativo negli ultimi anni. Fin dal lancio nel 2016 questo report ha approfondito le tematiche dell’investimento fattoriale, ma in futuro si amplierà contemplando anche l’analisi dell’intero panorama dell’investimento sistematico e alla sua rapida evoluzione.

Key themes

The research identified four main themes, which the study explored further. These include using systematic strategies to adjust to changing macro environments, the use of Artificial Intelligence (AI) in the investment process, building more flexible systematic strategies and using systematic strategies in sustainable investing.

  • L’ascesa dell’investimento sistematico: gli investitori sono alla ricerca di una diversificazione anche a livello di strumenti in un quadro macroeconomico in costante evoluzione

    Tradizionalmente l’investimento fattoriale è la colonna portante delle strategie sistematiche, ma oggi gli investitori ampliano la gamma degli strumenti e ricorrono a strategie più diversificate (figura 1). Come ha commentato un investitore wholesale nordamericano: “Storicamente per ottenere premio per il rischio l’investimento fattoriale ha privilegiato il sovrappeso di fattori specifici, come value e momentum, ma oggi l’investimento sistematico ricorre ad un ventaglio più ampio di metodologie quantitative.” 

    Figura 1. Metodologie / strumenti sistematici usati nella formazione del portafoglio, % di citazioni

    Quali tra le seguenti metodologie / strumenti sistematici usa per formare il portafoglio? Ampiezza del campione: 130. Aggregati per totali regionali/APAC/EMEA/Nord America, indicanti le risposte sugli strumenti e le metodologie usati dagli intervistati. Investimenti fattoriali: 94/93/94/94, Asset allocation dinamica: 78/77/73/82, Analisi multi-asset: 51/50/35/67, Mitigazione del rischio sistematico con derivati / opzioni: 51/60/41/55, Modelli ESG quantitativi: 43/63/35/39, Apprendimento automatico/IA: 30/50/12/35.

  • L’evoluzione della formazione di un portafoglio sistematico

    Il secondo tema esplora l’evoluzione delle dinamiche dell’investimento sistematico.  Negli ultimi anni questo studio ha riscontrato il trend verso un approccio più dinamico all’adeguamento dell’esposizione fattoriale.   Abbiamo riscontrato che tre quarti degli intervistati modificano l’allocazione nel tempo (figura 2) intervenendo con un’ampia gamma di strumenti su fattori specifici in un dato momento.  Inoltre risulta dallo studio di quest’anno che quasi l’80% degli intervistati considera la “crescita” un fattore supplementare. 

    Figura 2. Adeguamento delle ponderazioni fattoriali nel tempo, % di citazioni

    Adegui le tue ponderazioni fattoriali nel tempo? Ampiezza del campione: 130. Il grafico mostra nelle risposte per regioni se gli intervistati adeguano nel tempo le ponderazioni fattoriali no/sì. Totale: 25/75, APAC: 27/73, EMEA: 14/86, Nord America: 33/67.

  • Algoritmi ed alfa: gli investitori prevedono un futuro basato sull’Intelligenza Artificiale

    Il terzo tema riguarda i dati e la tecnologia. Gli investitori sistematici hanno notato l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale (IA), tanto che quasi il 50% degli intervistati già utilizza qualche tipo di IA (figura 3). Si prevede che questo utilizzo proseguirà e si estenderà tra gli operatori dell’investimento sistematico.

    Figura 3. Utilizzo del processo d’investimento con l’IA, % di citazioni

    Incorpori l’IA nel tuo processo d’investimento? Ampiezza del campione: 130. Il grafico divide gli intervistati in retail e wholesale mostrando le seguenti risposte sull’uso dell’IA nel processo d’investimento: ampio uso dell’IA / uso moderato dell’IA / Nessun utilizzo ma riflessione sull’IA / Nessun utilizzo e nessuna riflessione sull’IA. Istituzionali: 10/35/44/11, wholesale: 8/42/40/10.

  • Gli investitori riflettono sulle strategie sistematiche per superare le sfide dell’ESG e realizzare obiettivi concorrenti

    Il quarto ed ultimo tema del 2023 approfondisce ulteriormente l'incrocio tra investimento sistematico e investimento guidato da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). Due terzi degli intervistati hanno riferito l’uso di strumenti sistematici nei loro investimenti ESG, citando come principali motivazioni le migliori performance e la più efficace gestione del rischio (figura 4). L’ascesa della tecnologia evidenziata nel terzo tema si conferma nel quarto: infatti metà degli intervistati prevede di intensificare l’uso dell’IA e di altri strumenti sistematici per riconciliare i dati discordanti e analizzare più efficacemente gruppi di dati più ampi.  

    Figura 4. Vantaggi di un approccio sistematico ai fattori ESG, % di citazioni

    Quali sono i vantaggi di un approccio sistematico nell’applicazione dei fattori ESG? Ampiezza del campione: 100. Il grafico mostra i vantaggi di un approccio sistematico ai fattori ESG, così ripartiti: Totale / APAC / EMEA / Nord America. Miglioramento della performance: 77/90/50/89, gestione del rischio più efficace: 71/83/69/63, diversificazione più efficace del portafoglio: 59/67/53/58, maggiore efficienza / riduzione dei costi: 39/43/44/32, migliore scalabilità e capacità: 36/37/34/37, individuazione e controllo degli orientamenti e preferenze del portafoglio: 29/23/41/24.

Copertina del Global Systematic Investing Study di Invesco

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Lo studio, incentrato sull’analisi di futuri scenari, descrive le modalità con cui gli investitori si avvalgono (e intendono avvalersi) di metodologie avanzate per costruire portafogli resilienti e potenzialmente capaci di generare alfa. Scarica lo studio integrale.

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FAQ

L’investimento fattoriale è un approccio all’investimento sistematico e basato sull’evidenza, che studia determinate caratteristiche di un asset, chiamate fattori, per ricavarne cognizioni utili sul rendimento o sul rischio previsti di un titolo. Si tratta di un processo d’investimento fondato sull’evidenza e sulla ricerca empirica, in cui il rendimento di ciascun asset, e pertanto di ciascun portafoglio, può essere scomposto in una serie di fattori generatori di rischio e rendimenti. Nello specifico possiamo articolare un portafoglio attorno a fattori d’investimento. Tra i fattori d’investimento più comuni citiamo value, momentum, quality e low volatility. Investendo in asset e in portafogli con caratteristiche fattoriali interessanti gli investitori possono cercare di conseguire un premio nel lungo periodo. L’Investimento fattoriale è il risultato di un’approfondita ricerca accademica, iniziata negli anni 1960 con l’elaborazione del primo modello monofattoriale.

Il concetto basilare dell’investimento fattoriale è l’uso sistematico dei fattori di rischio e rendimento per generare portafogli che offrano un miglior rapporto tra rischio e rendimento. Possiamo considerare l’investimento fattoriale come un terzo approccio diverso e separato dagli indici ponderati secondo la capitalizzazione di mercato e dal tradizionale approccio attivo, che a seconda dell’applicazione e della complessità degli approcci generalmente si colloca a metà strada tra le altre due opzioni, sia come valore aggiunto che come costo previsti. Inoltre esso offre gli importanti vantaggi della trasparenza, della scalabilità e del costo rispetto ai tradizionali approcci attivi, ma senza rinunciare alla capacità di personalizzare, controllare il rischio e perseguire rendimenti elevati, come avviene nell’investimento ponderato alla capitalizzazione di mercato.

Alcuni dei fattori target usuali sono:

Value: si presume che le azioni con valutazioni contenute producano rendimenti maggiori. La semplice logica del fattore value è la ragionevole aspettativa che un asset acquistato ad una valutazione modesta produrrà in futuro rendimenti più elevati che se fosse stato acquistato ad una valutazione costosa. Il maggiore potenziale di rendimento del “value” rispetto alla categoria opposta del “growth”, individuato da Basu nel 1977, è stato poi ampiamente analizzato e misurato.

Momentum: si presume che le azioni protagoniste di eccellenti performance in passato ripetano lo stesso andamento. Il concetto chiave del fattore del momentum, ossia che le azioni protagoniste di valide performance in passato mantengono questa tendenza, almeno nel breve periodo, fu teorizzato nel 1993 da Jegadeesh e Titman, secondo i quali la strategia di acquistare passati vincitori e vendere passati perdenti produce extrarendimenti.

Quality: si presume che le società qualitativamente più valide generino rendimenti maggiori rispetto alle società qualitativamente più scadenti. Le strategie fattoriali considerano la qualità selezionando gli investimenti secondo criteri qualitativi legati al bilancio, come il rendimento del capitale proprio e la leva finanziaria.

Volatility: si presume che le azioni poco volatili sovraperformino quelle a volatilità elevata su base aggiustata per il rischio. Il motivo per cui le azioni storicamente poco volatili possono produrre maggiori rendimenti aggiustati per il rischio è l’appartenenza a società generalmente stabili e più difensive, che nonostante le minori prospettive di crescita tendono ad avere bilanci più solidi, solitamente distribuiscono dividendi e maturano utili e dividendi anche in contesti di crescita economica fiacca. Il fattore low volatility fu individuato nei primi anni 1970 da Haugen e Heins.

Le motivazioni dell’esistenza dei rendimenti fattoriali possono differire a seconda degli accademici e degli operatori, ma hanno tutte una caratteristica in comune, perché le logiche dei fattori d’investimento appartengono a una di queste tre categorie: premi al rischio, anomalie comportamentali e struttura del mercato.

Premi al rischio: questo fattore compensa l’assunzione di un rischio sistemico.

Anomalie comportamentali: questo fattore è originato dai comportamenti degli investitori, reiterati anche se non necessariamente razionali.

Struttura del mercato: il premio di questo fattore potenzialmente deriva dalla struttura dell’industria, da vincoli di mercato o da caratteristiche analoghe.

Può essere difficile stabilire una relazione definitiva tra la performance fattoriale e i fenomeni comportamentali, e si è tentati di servirsene come una razionalizzazione generalizzata ove non sia dimostrata l’esistenza di premi al rischio o di influenze strutturali. Anche quando a prima vista non appaia irrazionale, il comportamento di un investitore potrebbe essere motivato da qualche altro elemento razionale ma non rilevato. Per questo motivo non si può presumere che il mercato superi le apparenti anomalie comportamentali qualora gli investitori imparino a operare più razionalmente. 

L’investimento fattoriale è molto diffuso nelle azioni, ma la sua logica non si limita a specifiche asset class ed è altrettanto efficace applicandolo ai portafogli a reddito fisso. È stata comprovata la capacità di alcuni fattori, come il value, il carry e la bassa volatilità, di spiegare i propulsori del rischio e del rendimento dei portafogli a reddito fisso. 

Investment risks

  • The value of investments and any income will fluctuate (this may partly be the result of exchange rate fluctuations) and investors may not get back the full amount invested.

Important information

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