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Casi d'uso della blockchain al di là delle cripto

EFT Podcast

Armajit Singh, Partner e EMEIA Assurance Blockchain Leader presso EY, ci parla delle opportunità legate alla blockchain, di alcuni interessanti casi d'uso della blockchain al di là delle criptovalute, e dei 5 criteri per capire se la blockchain sia la soluzione giusta.

Behind the Hype – Episodio 3 Casi d'uso della blockchain al di là delle cripto

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00:13

Alex: Benvenuti nel podcast "Behind the hype". Sono Alex Olivares di Invesco e il mio ospite di oggi è Amarjit Sing di EY. Parleremo dei casi d'uso della blockchain al di fuori delle criptovalute.

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Amarjit Singh è partner presso EY, dove è responsabile delle pratiche di certificazione blockchain nella regione EMEA e in India. Segue alcuni dei maggiori clienti di servizi finanziari della società e conduce alcune delle iniziative di diversità e inclusione dell'azienda.

 

Buongiorno Amarjit, benvenuto nel podcast. È un piacere averla qui. Come sta?

00:54

Amarjit: Bene, grazie Alex, sono felice di essere qui con voi.

00:58

Alex:Bene!Prima di entrare nel cuore della questione, ovvero la blockchain e i casi d’uso diversi dalle criptovalute, potremmo iniziare con una domanda che amo fare a tutti gli ospiti del podcast: cos’è la blockchain? Come la definisce?

01:14

Amarjit: È una domanda difficile. Io vedo la blockchain come un modo per raggruppare efficacemente le transazioni in un blocco usando la crittografia, per poi verificare il blocco, e unire vari blocchi per formare una lunga catena. La crittografia permette di verificare ogni blocco con facilità, ma è molto difficile calcolare l’hash. Quindi questo comporta una notevole immutabilità e la possibilità di provare che un evento si è verificato.

01:58

Alex: Interessante. Dunque, parlando di blockchain, molti titoli si focalizzano sul lato “cripto” della questione, e in questo campo c’è un gran flusso di notizie. Ma qual è l’effettivo potenziale di opportunità per la blockchain, specialmente se la guardiamo nel suo complesso? È davvero la straordinaria tecnologia trasformativa di cui molti parlano? O è qualcos’altro? Quanto è grande rispetto ad alcune altre realtà di cui si sente parlare oggi, come ”internet delle cose”, big data e IA, e come porsi rispetto a questa opportunità?

02:33

Amarjit: Alex, io considererei la questione in 2 modi. Da un lato, si può confrontare la blockchain a internet e alla curva di sviluppo di internet, a come esso si è evoluto dalle origini fino allo stato attuale; e credo che sempre più società stiano pubblicando approfondimenti e studi in cui confrontano la sua crescita con quella della blockchain. Dall’altro, possiamo guardare alla crescita di internet e, più di recente, del cloud computing. Quando si mappa questa crescita, Alex, si iniziano a vedere molte somiglianze, compresa la fase di disillusione che effettivamente ha attraversato. Ha presente quando la tecnologia avanza, e poi c’è una pausa, prima di passare alla fase successiva? Quindi personalmente credo che all’inizio possiamo capire solo una piccola parte di ciò che questa tecnologia può fare per noi.

03:33

Alex: A proposito, dove ci collocherebbe in questo ciclo?

03:38

Amarjit: È interessante, soprattutto guardando a quanto è accaduto di recente. So che in questa conversazione non ci stiamo concentrando sulle criptovalute, e in ogni caso può essere difficile separare il tema delle cripto da quello della blockchain, ma credo che oggi sempre più organizzazioni stiano iniziando a riconoscere e capire cosa può fare per loro la blockchain. Questo porta a dei vantaggi in termini di cosa dovrebbero o possono fare quando considerano la blockchain una tecnologia a sé.

04:13

Alex: Interessante, grazie di averci spiegato a che punto del ciclo siamo secondo lei. È una tecnologia affascinante e molti sono estremamente interessati alle sue applicazioni. I più cinici forse diranno che la gente si è lasciata prendere. Si tratta solo di un nuovo martello alla ricerca di un sacco di chiodi da piantare? O come dovremmo usare la tecnologia blockchain?

04:38

Amarjit: È davvero un’ottima domanda, Alex. Potrebbe sembrarle strano, ma nonostante io sia un team leader nel settore blockchain sono anche scettico, e credo sia importante presentare alle aziende i casi d’uso e assicurarsi che, come diceva lei, prendano in considerazione la blockchain non solo perché è il tema caldo del momento, ma perché può effettivamente risolvere i loro problemi.

Per questo dobbiamo utilizzare cinque indicatori per individuare in quali casi la blockchain può essere appropriata per affrontare un determinato bisogno o un determinato problema, e in quali casi invece si tratta solo di un martello in cerca di chiodi. Il primo criterio è che le blockchain in genere sono più adatte ai contesti dove c’è una collaborazione tra più parti. Quindi guardiamo a un ecosistema dove varie parti condividono dati o proprietà, o collaborano a un processo; in questo caso, considerare in che modo condividere questi dati all'interno di una rete distribuita ha senso.

Il secondo criterio di cui teniamo conto è: è davvero necessaria una piattaforma attendibile? Se il lavoro è interno all’organizzazione, allora è necessaria una piattaforma attendibile, ma se si lavora da esterni rispetto a un’organizzazione, è necessaria la fiducia tra i partecipanti? Sono necessari diversi punti di verifica? Se la risposta è sì, le blockchain sono utili perché possono ridurre l’esigenza di riconciliazione. Offrono una versione della verità che tutti condividono e capiscono, e che si mantiene costante tra le parti coinvolte.

Il terzo criterio è il seguente: c’è davvero bisogno di un registro immutabile delle transazioni, dei dati o degli accordi? Vede, Alex, possono esserci situazioni in cui questo non è utile, ad esempio nel caso del GDPR e del diritto all’oblio. In altre parole, se c’è un processo che richiede la cancellazione dei dati, la blockchain potrebbe non essere adatta. Dobbiamo considerare questo tipo di variabili.

Il quarto punto su cui riflettere è considerare la blockchain come il digital twin di un asset o in termini di tokenizzazione, e l’esigenza di eseguire processi logici tra le parti. Con gli smart contract è possibile creare, e con la tokenizzazione automatizzare, questi processi logici. Questo ci è utile? Ne abbiamo bisogno, o forse ciò che ci serve è semplicemente conservare dati condivisi con i partecipanti in modo affidabile? In quest’ultimo caso, potrebbe essere più adatto un altro tipo di tecnologia, giusto?

Infine, il quinto punto è: abbiamo davvero bisogno di un registro trasparente di quello che succede? L’immutabilità, il consensus della blockchain dà ai partecipanti visibilità, sebbene in alcuni casi questa visibilità possa essere ristretta a determinati partecipanti autorizzati - penso ad esempio alla tecnologia open source Nightfall, a cui chiunque può dare un'occhiata; ma se ci sono processi di dati che dovrebbero restare strettamente confidenziali e accessibili da un solo partecipante, forse è il caso di chiedersi se la blockchain sia la soluzione giusta o se sia meglio guardare ad altre tecnologie.

08:13

Alex: Molto interessante. Sta dicendo che lei e i suoi colleghi in EY avete questo framework che permette di determinare se la blockchain sia la soluzione giusta, e che la tecnologia blockchain non dovrebbe essere applicata in modo indiscriminato nei casi in cui potrebbe essere più vantaggioso usare una soluzione più semplice, come un database proprietario, giusto per fare un esempio.

08:32

Amarjit: Esatto, proprio così.

08:36

Alex: Ed è interessante che la questione ruoti intorno al numero di persone nell’ecosistema, se queste siano interne o esterne, all’esigenza di verifica, all’immutabilità del registro, all’accesso a questo tipo di informazioni, e se ci sia un elemento programmabile di altre transazioni che si vuole realizzare. Tutte queste sono considerazioni cruciali, giusto?

08:56

Amarjit: Sì, decisamente. 

08:59

Alex: Detto ciò, trovo che questo sia uno degli aspetti più straordinari dell’averla qui come ospite, considerando il suo lavoro di consulenza e la quantità di aziende e organizzazioni con cui lei lavora. Magari può approfondire un po’ l’argomento per i nostri ascoltatori e portare alcuni esempi in cui la blockchain è stata usata in un contesto non cripto, ad esempio nel settore dei servizi finanziari. Ci spiega alcuni di questi casi d’uso?

09:27

Amarjit: Dunque, Alex, questa è la mia opinione personale. Non si tratta di “se”, ma di “quando” rivaluteremo e aggiorneremo le fondamenta della nostra infrastruttura dei mercati finanziari, e il motivo per cui dico questo è che quando guardiamo alla blockchain come tecnologia, e guardiamo a vari aspetti - ad esempio, alle diverse parti coinvolte e alle liquidazioni - il fatto è che è possibile avere un regolamento immediato, a differenza della consegna contro pagamento (DVP) che al momento richiede due giorni, dove si può avere rischio di liquidazione tra le parti e il denaro è bloccato e non è nel tesoro. In alcuni casi, esistono grandi hub di riconciliazione; tutte queste parti intervengono per assicurarsi che le negoziazioni siano avvenute, che le liquidazioni abbiano avuto luogo, e che la controparte sia effettivamente quella che dice di essere.

E dunque quando penso a come la tecnologia blockchain può contribuire a migliorare l’infrastruttura dei servizi finanziari, credo non ci sia dubbio che ci sarà un impatto significativo a livello di infrastruttura dei mercati su aspetti come la liquidazione delle negoziazioni e la custodia, grazie ai vantaggi che si estenderanno alle funzioni di rischio, tesoro, ecc. nelle organizzazioni di servizi finanziari.

11:00

D’altro canto, Alex, mi viene in mente un’analogia, anche se forse dovrei farne una diversa perché probabilmente oggi molti non si ricordano cos’è un fax. In ogni caso, credo sia un problema di network effect; in altre parole, quando c’è bisogno di un gran numero di persone per ottenere un certo beneficio; ad esempio, mettiamo che lei abbia appena inventato il fax e che esista una macchina sola. Non è molto utile, no? E come fa allora a creare questo network effect?

La seconda sfida che si pone è: visto il gran numero di proof of concept e di persone che esplorano quest’area, come si fa a scegliere? In quale paniere è meglio mettere le uova? E ha senso farlo? Perché è un esercizio costoso aggiornare i propri sistemi per collegarsi a queste piattaforme di liquidazione esterne. E allora come scegliere? Quale scegliere? E come si fa a sapere di aver scelto quella giusta?

Quindi credo che ci sia ancora molto da scoprire, e trovo che questi proof of concept siano essenziali perché fanno emergere ed evidenziano le potenziali sfide nell’ecosistema end to end. Ma penso anche che, fino a che non arriviamo a questo punto, sia comprensibile la reticenza delle società a lanciarsi; d’altra parte, se non si prova a testare le acque con un proof of concept, si avranno difficoltà quando o se il mercato si muove, perché non si hanno il know how e l’esperienza per progredire. Tanto è vero che ci sono casi d’uso positivi nello spazio dei servizi finanziari. E sono casi molto importanti. Bisogna avere il giusto tempismo e network effect.

12:52

Alex: Facendo riferimento a quello che ha detto sul network effect e sul gravitare intorno a un solo tipo di tecnologia, come si raggiunge questo risultato a livello di settore? O in senso più ampio, l’iniziativa dovrebbe partire dal governo e dagli enti regolatori, o dalle aziende private con alcuni attori di alto livello che agiscano da promotori finché tutti non iniziano ad adottare la stessa tecnologia?

13:27

Amarjit: Credo che stiamo assistendo a un insieme delle due cose, Alex. Alcune delle grandi istituzioni - anche se forse questo è il termine sbagliato da usare, forse direi piuttosto alcune delle grandi organizzazioni cross-settoriali -

13:40 ovvero le organizzazioni di settore no profit che gestiscono le liquidazioni, le negoziazioni, eccetera, e che fanno tutte proof of concept, iniziano a guardare al fenomeno con interesse, e a chiedersi: come fare per convincere le banche, i depositari o i gestori di asset a prendere in considerazione questa tecnologia e a esplorare il funzionamento di queste infrastrutture di liquidazione? E a capire come potrebbero integrarsi con le singole aziende per far funzionare questo sistema? Quindi, tornando alla sua domanda, le società dovrebbero assicurarsi di essere in contatto con molti di questi consorzi di settore che già esistono tra i vari subsettori dei servizi finanziari.

14:30

Alex: Esatto! È un’ottima panoramica sui servizi finanziari e i casi d’uso, e su cosa possono fare le società di servizi finanziari per restare al passo con gli ultimi rapidi sviluppi. Per i nostri investitori che ci ascoltano, è evidente quanto questo cambiamento potrebbe essere monumentale, perché si tratta dell’infrastruttura, dei cavi e delle tubature dei servizi finanziari.

Al di là dei servizi finanziari, le società come vedono la tecnologia blockchain e quali sono i casi d’uso?

14:57

Amarjit: È una domanda molto interessante, perché ci sono dei casi d’uso davvero molto interessanti in settori diversi da quelli dei servizi finanziari. Abbiamo collaborato con alcuni governi in termini di finanza pubblica, e la nostra soluzione per la finanza pubblica ha aiutato alcuni governi a tracciare il budget e il suo utilizzo, per vedere ad esempio per quale veicolo o ambulanza veniva impiegato. Abbiamo lavorato anche sul piano della tracciabilità, utilizzando le blockchain per tracciare vari aspetti, dal vino alle scorte di sangue umano.

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In questo senso, aiutiamo a tracciare la provenienza, gli spostamenti, eccetera. Si tratta sempre di fornire affidabilità, no? L’immutabilità della blockchain fornisce alle persone dati affidabili in termini di provenienza e passaggi intermedi dell’oggetto in questione, che si tratti di cibo, scorte di sangue o altro,

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ad esempio nel contesto delle donazioni. Abbiamo lavorato anche con aziende che usano la blockchain per approcci di tipo ESG per provare la provenienza dei materiali; ad esempio, in termini di filiera produttiva, per mostrare dove è stato prodotto o che percorso ha fatto un determinato capo di abbigliamento.

Di recente, ho visto che una maglietta che ho comprato a Natale aveva un codice QR scansionabile che dava accesso a una blockchain per provare che il capo era autentico, e non contraffatto.

Dunque ci sono moltissimi casi d’uso dal lato della tracciabilità. Quanto a usare la blockchain per provare dove è stato un oggetto, se ci sono molteplici parti coinvolte c’è bisogno di una piattaforma attendibile. C’è bisogno di immutabilità dei dati, di tracciabilità e di un registro trasparente. La blockchain offre tutti questi aspetti nonché una panoramica di dove è stato un oggetto e come è arrivato al consumatore finale. Perciò ci sono davvero tante applicazioni al di fuori dei servizi finanziari, il che è molto interessante.

17:29

Alex: Sì, sarà interessante vedere la creatività con cui le aziende impiegano questa tecnologia, perché, come diceva lei, è una questione di tracciabilità e gestione della filiera produttiva, e ci sono sicuramente moltissime società che si danno da fare in quest’ambito.

17:43

Amarjit: Sì, credo che quella che ho visto qualche giorno fa fosse una società automotive, io non farò nomi per sicurezza ma puoi andare a cercare la notizia. Non ricordo se fosse una società europea, ma ha emesso un NFT (non-fungible token) associato a ogni auto, in modo che l’NFT conservasse tutti i dati dell’auto.

18:03

Alex: L’ho visto anch’io.

18:05

Amarjit: È un caso d’uso che ha senso, no? Ha senso ed è utile, permette di tracciare e avere uno storico delle revisioni, del chilometraggio e di altre informazioni importanti. E se poi l’auto viene venduta, grazie ai dati l’acquirente può avere la certezza della provenienza.

18:28

Alex: Ha menzionato questo aspetto quando ha fatto riferimento ai criteri ESG. Nell’esempio della maglietta, è facile capire che può fornire informazioni ai consumatori sulla provenienza del capo, sulle sue caratteristiche e sulle modalità di produzione, sono dati di cui i consumatori possono fidarsi. Ma ci sono altre sfumature da considerare quando parliamo di blockchain in ambito ESG? O magari vuole evidenziare alcune domande o alcuni punti su cui possiamo riflettere, visto che il quadro in questo ambito è piuttosto complesso?

19:01

Amarjit: Sì, come diceva lei, Alex, vale la pena riflettere su alcuni punti, e sono sicuro che chi ci ascolta avrà letto le notizie ultimamente.  Il Cambridge Centre for Alternative Finance è stato anche ospite di questo podcast in passato. E ci sono varie sfide rispetto all’uso della blockchain nel settore energetico,

in particolare per alcuni tipi di criptovalute. Questo potrebbe cambiare mano a mano che alcune blockchain passano a un meccanismo di proof of stake. In effetti, molte delle blockchain con cui lavoriamo tendono a essere basate su Ethereum per i motivi di tracciabilità di cui parlavamo prima, e ora Ethereum come annunciato sta cercando di ottenere un meccanismo proof of stake meno dipendente dall'elettricità. Stiamo lavorando anche con alcuni strati intermedi, come Polygon.

Ma il motivo per cui credo che la conversazione abbia molte sfumature è che, se torniamo al punto che stavamo considerando prima, ovvero le società di servizi finanziari, il loro ruolo nell’infrastruttura finanziaria e il vantaggio potenziale della blockchain, sappiamo che queste società di servizi finanziari hanno enormi hub di riconciliazione in tutto il mondo. Se decidiamo di adottare la blockchain, questi hub non sono più necessari, e sono hub che usano quantità ingenti di energia. Credo sia importante riflettere anche sull’aspetto end to end, e chiederci: se qui introduciamo la blockchain, cosa succederà più a valle nella catena del valore? Parlo di risparmio di elettricità, di energia, eccetera, tutte cose positive dal lato ambientale. Ma prima che ci entusiasmiamo troppo, come qualcuno mi ha fatto notare,

20:57

se guardiamo invece al lato sociale dell’equazione, cosa ne sarà delle persone che lavorano in questi hub? È una conversazione con molte sfumature. Saranno ricollocate in altre attività che apportano valore, il che sarebbe una buona cosa? E come? Per questo penso che non sia una domanda facile, lo è solo in apparenza. Non è mai tutto nero o tutto bianco - nulla è così semplice.

21:41

Allo stesso tempo, guardando ancora una volta all’aspetto della tracciabilità nei casi d’uso, vedo molti elementi positivi dal punto di vista sociale. Come ottenere questi benefici dal punto di vista sociale? 

Oggi il settore del carbon trading è in fermento, la blockchain viene utilizzata per registrare il numero di alberi di una foresta e il percorso che fanno per diventare tavoli, eccetera. Ci sono molti fattori in gioco, il che ancora una volta rende la conversazione ricca di sfumature.

Se poi guardiamo al fattore governance, è interessante parlare di DAO, ovvero organizzazioni autonome decentralizzate. Le DAO stanno mettendo in discussione l’idea di governance; al momento stanno accettando davvero chiunque. Stanno mettendo in discussione le strutture di governance tradizionali. Ora, sono stati scritti articoli su questo fenomeno e vengono chiamate “illusioni decentralizzate”. Sono davvero decentralizzate? E penso che in parte dipenda dal fatto che siamo ancora agli inizi per quanto riguarda questo spazio. Ma d’altra parte, l’idea di consentire la partecipazione della comunità e dei suoi utenti è interessante.

23:00

Sempre in questo spazio, ci sono state pressioni da parte degli enti regolatori in termini di proxy voting e non solo, per assicurarsi che gli investitori votino, e come coinvolgere gli investitori retail in queste questioni virtuose? Se si pensa in questi termini, ci sono varie cose interessanti su cui riflettere a livello di governance.

23:19

Alex: Esatto, ci sono risvolti positivi e anche alcune domande filosofiche da considerare.

23:24

Amarjit: Esatto.

23:25

Alex: Ottimo. Abbiamo parlato di molte cose, risposto a molte domande e affrontato vari temi in un breve lasso di tempo, Amarjit. Grazie mille per essere stato nostro ospite oggi. La prospettiva che ha portato da EY è molto interessante perché guarda oltre il puro lato finanziario della questione, oltre alle criptovalute, al brokerage e a quella parte di ecosistema. È stata una conversazione davvero affascinante e sono certo che gli investitori ora avranno qualche informazione in più sui casi d’uso concreti al di là dell’ambito cripto. Quindi grazie ancora di essere stato con noi, è stato un vero piacere.

23:59

Amarjit: Piacere mio, Alex. Grazie ancora dell’invito.

24:02
Alex: Per maggiori informazioni sulla blockchain e sugli asset digitali più in generale, è possibile visitare etf.invesco.com.

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