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Come cavalcare l’onda della prosperità comune in Cina nel 2022

Come cavalcare l’onda della prosperità comune in Cina nel 2022
Dati principali
1
Le norme legate al tema Internet sono diventate più chiare e si concentreranno sull’esecuzione, nell’ottica di allineamento con gli obiettivi chiave della prosperità comune
2
La decarbonizzazione continuerà ad accelerare creando nuove opportunità per il mondo degli investimenti
3
La Cina rimane un’asset class interessante meritevole di un’allocazione a sé stante nella nuova era di prosperità comune

Contrariamente all’andamento regolare evidenziato nel 2020, il mercato azionario cinese ha registrato volatilità molto più accentuate nel 2021.

Crescita economica e utili societari sono rimasti su solide basi, ma le iniziative politiche nei confronti di settori dalla tecnologia all’immobiliare e all’energia, hanno destato preoccupazioni tra gli investitori globali.

Capiamo da dove nascano tali preoccupazioni. I cambiamenti sconvolgono la tranquillità derivante dalle certezze e conducono verso acque sconosciute facendo emergere paure. In quanto investitori a lungo termine sul campo, riteniamo che la Cina sia entrata in una nuova era di sviluppo.

Le politiche che osserviamo ora sono concepite per riorientare l’economia da un modello basato sulla crescita a uno improntato alla qualità, mirante a promuovere un futuro sostenibile.

Figura 1. La Cina viene scambiata con uno sconto rispetto alle azioni globali; Premiunm/sconto di 12m fPE

Fonte: MSCI, FactSet, Goldman Sachs Global Investment Research. November 2021

In quest’articolo, illustreremo le nostre ultime riflessioni su tali politiche e sulle loro ripercussioni sulle nostre view d’investimento per il 2022.

L’obiettivo primario di conseguimento della prosperità comune

L’idea di prosperità comune non è del tutto nuova ed è stata propugnata da numerosi leader che hanno preceduto Xi Jinping. Offrire alla popolazione una vita migliore è un obiettivo fondamentale del governo.

La Cina ha registrato una crescita fenomenale, che ha però comportato conseguenze. La crescita è sbilanciata a livello di regioni, settori e famiglie e la gente si lamenta del peggioramento dell’ambiente e degli oneri in termini di casa, istruzione e sanità.

La prosperità comune mira ad affrontare tali questioni. È un concetto di sviluppo onnicomprensivo destinato a promuovere crescita di qualità, benessere sociale e sostenibilità ambientale.

Riteniamo che la prosperità comune sia l’obiettivo primario nel Paese, che guidi le azioni politiche sul fronte delle norme Internet, del settore immobiliare e delle ambizioni cinesi in materia di emissioni.

La tecnologia rimane essenziale per rafforzare la produttività

Il XIV Piano Quinquennale (2021-2025) dedica un intero capitolo all’accelerazione dell’economia digitale. Specifica chiaramente che la Cina aspira a innalzare la percentuale di economia digitale (settori core) al 10% del PIL nel 2025.

I decisori politici sono consapevoli delle problematiche di crescita della Cina, quali l’invecchiamento della popolazione e il calo dei rendimenti degli investimenti. Qualunque genere di crescita futura dovrà scaturire da un incremento della produttività generato da continue innovazioni e progressi tecnologici. 

Il settore tecnologico è costituito in prevalenza da imprese private che, oltre a rappresentare circa il 60% del PIL e più dell’80% dell’occupazione urbana, sono in generale maggiormente produttive delle imprese statali (SOE).

Nell’ambito delle società quotate, il divario medio di produttività tra SOE e imprese private si aggira intorno al 20%. Al di là di questi dati inconfutabili, la tecnologia ha gettato radici profonde nella vita di ogni giorno, trasformando il modo in cui le persone effettuano acquisti, mangiano, viaggiano e trascorrono il tempo libero.  

Siamo convinti che il governo non intenda indebolire il settore. La sua attenzione è concentrata sulle aree socialmente vulnerabili (es. rider, genitori, minorenni) e finanziariamente rischiose (fintech e il suo legame con il sistema finanziario generale).

L’obiettivo del governo è promuovere un ambiente digitale che rafforzi una crescita equa e robusta provvedendo al benessere sociale.

Riteniamo che negli ultimi giorni la comunicazione concernente queste normative sia diventata più chiara e che sarà prestata maggiore attenzione alle attuazioni, creando opportunità di acquisto interessanti per selezionare le società meno impattate dagli interventi normativi come per esempio quelle operanti nelle aree di e-commerce, food delivery e gioco.

Le direttive politiche sono state omogenee in termini di bilanciamento di crescita e stabilità finanziaria

Il settore immobiliare è stato di recente oggetto di una notevole attenzione mediatica. Molti investitori sono preoccupati per un rischio di default e ritengono che ciò rappresenti un inasprimento della posizione. A nostro avviso il governo sta camminando sul filo del rasoio, cercando di trovare un equilibrio tra promozione della crescita e mantenimento della stabilità finanziaria.

Definire tale ricerca di equilibrio come un inasprimento o allentamento sarebbe una comoda semplificazione. Se esaminiamo le direttive politiche degli ultimi anni, dalle riforme sul fronte dell’offerta, alla campagna di deleveraging e alle tre linee rosse sugli sviluppatori immobiliari, notiamo che il governo è costantemente intervenuto per ridurre i rischi a livello macro ed evitare un marcato rallentamento della crescita.

Le precedenti misure hanno dato buoni risultati, attestati dalla contrazione del credito del shadow banking system e dal rallentamento dell’espansione dell’indebitamento societario. Il dato più importante è che a nostro giudizio ciò rappresenta un cambiamento di mentalità, indicante che la formula di crescita del passato non funzionerà più in futuro e che il capitale deve essere utilizzato in aree produttive.

Ci aspettiamo che il governo persista nell’attuale approccio di dipendenza dai dati e mantenimento della crescita entro un range ragionevole.

La decarbonizzazione accelererà creando nuove opportunità d’investimento

La Cina si è impegnata a raggiungere il picco di carbonio entro il 2030 e la neutralità carbonica entro il 2060. Tali ambizioni in tema di emissioni si traducono in maggiori iniziative di decarbonizzazione.

In luglio, la Cina ha lanciato il proprio sistema nazionale di scambio delle quote di emissione (ETS) che aggrega i sistemi pilota attivati dal 2013 da otto province/città; a settembre, si è poi impegnata a interrompere i finanziamenti di nuovi progetti di generazione elettrica a carbone all’estero. La propensione per gli investimenti in rinnovabili è forte in quanto la capacità di rinnovabili è destinata a costituire oltre la metà della capacità installata totale entro il 2025.

Crediamo che le iniziative di decarbonizzazione continueranno ad accelerare e offrire opportunità d’investimento in aree correlate, quali rinnovabili e catena di fornitura di veicoli elettrici (EV).

Ci aspettiamo che la domanda di prodotti focalizzati su ambiente/carbonio aumenti a mano a mano che gli investitori acquisiscono maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità d’investimento associati al cambiamento climatico. I nostri fondi hanno storicamente avuto una bassa impronta di carbonio data la nostra attenzione ai settori dei servizi e dell’energia pulita.

Cina: un’asset class interessante

Riteniamo che le politiche nel 2022 e in futuro, rientranti nell’obiettivo generale di prosperità comune, continueranno a influenzare i mercati azionari. Gli investitori dovrebbero gestire queste politiche e sfruttare i fattori favorevoli per individuare opportunità interessanti.

L’era di nuovo sviluppo sarà diversa dal passato, ma ribadiamo la certezza che gli investitori saranno ancora attirati dalle opportunità in Cina. Siamo convinti che la Cina rimanga un’asset class interessante meritevole di un’allocazione a sé stante.

La Cina vanta un ampio mercato interno con abbondanti opportunità e gli obiettivi politici stanno evolvendosi per il nuovo futuro. In passato i rendimenti aggiustati per il rischio erano superiori e abbiamo fiducia nel fatto che gli investitori saranno premiati se investono sul lungo termine.

Considerazione sui rischi

  • Il fondo può investire in alcuni titoli quotati in Cina che potrebbero implicare notevoli vincoli regolamentari che rischiano di incidere sulla liquidità e/o sulla performance degli investimenti del fondo.

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