ETF obbligazionari: temi e outlook per il 2022

Benché le partecipazioni core in titoli di Stato e obbligazioni societarie tradizionali continuino a costituire elementi importanti di un portafoglio diversificato, numerosi investitori ETF ora utilizzano anche segmenti obbligazionari alternativi per raggiungere altri obiettivi. Nei primi 10 mesi del 2021, l’interesse più significativo è stato dimostrato per gli asset indicizzati e gli ETF che applicano i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) alla metodologia dell’indice sottostante. Nel 2022, riteniamo che tassi d’interesse, inflazione e politica delle banche centrali siano destinati a svolgere ruoli importanti per gli investitori in termini di rischio di credito e duration; tuttavia, al di là di tali considerazioni, ci aspettiamo una domanda ancora più forte di ETF ESG, nonché un maggior numero di prodotti di nicchia per integrare le obbligazioni convenzionali.
Partire dai fondamentali
La view personale in materia di questioni economiche quali traiettoria di crescita, inflazione e tassi d’interesse incide di norma sulla scelta degli investimenti obbligazionari e, sebbene negli ultimi anni tali compiti siano stati facilitati dalla determinazione della Federal Reserve a mantenere una politica accomodante per contrastare l’impatto della pandemia, il futuro è tutt’altro che certo. A differenza di quanto succede in condizioni economiche più normali, è meno chiaro quale impatto il tapering o eventuali aumenti dei tassi d’interesse possano avere su inflazione e crescita, ancor meno sui rendimenti obbligazionari. In effetti, potremmo osservare un appiattimento della curva dei rendimenti a mano a mano che il mercato comincia a scontare un’attenuazione della crescita e un calo delle pressioni inflazionistiche in prospettiva, mentre un’inflazione più persistente potrebbe tradursi in un irripidimento della curva.
In caso di forti convinzioni in merito al possibile esito, gli ETF offrono uno strumento a basso costo per esprimerle. Esistono ETF esposti a specifici segmenti di scadenze di Treasury o altri titoli di Stato, o ETF che offrono esposizione a tutto lo spettro di scadenze. Le obbligazioni a breve termine sono meno sensibili ai tassi d’interesse rispetto a quelle a lungo termine, ma è necessario considerare anche le tipologie di obbligazioni in portafoglio e le rispettive correlazioni.
Alcuni titoli ibridi potrebbero contribuire a diversificare i portafogli obbligazionari core, grazie alle correlazioni storicamente basse. Tra di essi figurano le obbligazioni convertibili contingenti AT1 emesse da banche europee e le obbligazioni ibride emesse da società attive in settori non finanziari. Questi titoli sono obbligazioni che hanno caratteristiche di tipo azionario. Sono subordinate al debito senior, il che significa che hanno un rating creditizio più basso, ma in compenso offrono di norma una cedola più elevata rispetto al debito senior dello stesso emittente. Molti degli emittenti sono note società investment grade, il che rende i titoli ibridi un’alternativa interessante all’assunzione di un rischio di credito maggiore nel tradizionale segmento high yield.
ESG per rafforzare la propria posizione nell’ambito degli ETF obbligazionari
L’applicazione di filtri ESG e tecniche di screening agli indici obbligazionari, e agli ETF che li replicano, è relativamente nuova. I recenti flussi dimostrano tuttavia che la dinamica di questi ETF si sta rafforzando e ci aspettiamo che questo trend prosegua nel nuovo anno. La maggior parte di tali flussi si è riversata sul credito investment grade e principalmente nei mercati sviluppati dove i dati ESG sono maggiormente disponibili.
Uno degli ostacoli è legato alla costruzione di un indice ESG senza sacrificare troppo il rendimento. Ciò è particolarmente importante dato il contesto di rendimenti già estremamente bassi. Di norma, i rendimenti più elevati si osservano tra gli emittenti di qualità inferiore o in settori come quello del tabacco, che un investitore responsabile tende solitamente a escludere. Un indice ESG può pertanto includere titoli di qualità più elevata con rischi ESG più bassi, ma conseguenti rendimenti complessivi inferiori rispetto a un indice standard. Crediamo che questa sarà un’area di forte attenzione nel 2022, che vedrà i provider di ETF impegnati a ricercare risultati sempre migliori per gli investitori ESG.
Conclusione
Il nuovo anno potrebbe portare domande senza risposta, ma riteniamo che gli ETF obbligazionari continueranno a offrire molte soluzioni. Ci aspettiamo che l’obbligazionario core conquisti una discreta percentuale di flussi nel 2022, ma numerosi investitori preferiranno probabilmente prodotti la cui metodologia incorpora gli ESG. Siamo inoltre convinti che gli investitori cercheranno di includere altri segmenti dell’ampio universo obbligazionario nell’ottica di diversificazione o di un possibile yield pick-up.
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