Una strategia attiva composta da circa 40 società dei mercati emergenti, escludendo la Cina, individuate tramite un’analisi bottom-up e con una forte attenzione alle valutazioni
Oggi sono molti gli investitori esposti specificamente all’azionario cinese. Un numero via via maggiore di essi ha espresso il desiderio di trattare la Cina separatamente nel definire la propria allocazione alle azioni dei mercati emergenti. Il che non è affatto strano: accade infatti spesso che, con la loro crescita, determinati mercati di grandi dimensioni siano rimossi dagli indici azionari di una certa area geografica1.
Investendo in un fondo incentrato sull’area dei mercati emergenti Cina esclusa, gli investitori possono conseguire una maggiore diversificazione sotto il profilo di Paesi e settori riducendo al contempo gli specifici rischi politici, normativi e geostrategici associati agli investimenti in Cina.
Grazie alla sua rapida crescita economica e alle consistenti dimensioni del suo mercato, la Cina è arrivata ormai a dominare l’universo dei mercati emergenti. Ma oltre lo spettro della Cina è possibile trovare una variegata gamma di opportunità: ciascun Paese possiede le sue idiosincrasie e inefficienze, terreno fertile per “stock picker” attivi come noi.
Miriamo a investire in società pagando meno di quanto valgano e dedichiamo la maggior parte del nostro tempo a misurare il loro “fair value”. Il nostro approccio basato sulle valutazioni incorpora una rigorosa analisi fondamentale: ciò significa che possiamo identificare le probabili fonti di anomalie di prezzo e comprendere come le nostre view differiscono dal consensus.
Apriamo in genere posizioni su titoli azionari che hanno perso temporaneamente il favore degli investitori, il che determina un maggior potenziale di rendimento senza fare affidamento su un ottimismo ingiustificato. Puntiamo a un rendimento annualizzato a doppia cifra per ogni titolo che acquistiamo2, sfruttandone la trasformazione da contrarian a popolare.
Prediligiamo aziende con saldi di cassa netti positivi come forma di assicurazione qualora la nostra tesi d’investimento non si rivelasse corretta.
Charles Bond, Fund ManagerLe azioni dei mercati emergenti offrono una notevole gamma di opportunità per gli investitori attivi. Con o senza la Cina.
Il team investe con successo in azioni asiatiche e dei mercati emergenti da oltre 20 anni. Oggi le strategie azionarie asiatiche del team hanno un AuM combinato di >12 miliardi di euro.
Negli anni le azioni cinesi hanno rappresentato una quota sempre più consistente dell’asset class dei mercati emergenti. Se 20 anni fa costituivano solamente il 5% circa dell’indice MSCI Emerging Markets, al mese di dicembre 2023 questa percentuale era pari al 30%.
Il predominio via via maggiore della Cina all’interno di indici di riferimento dei mercati emergenti ampiamente seguiti ha destato timori tra gli investitori sul rischio di concentrazione. Sommandosi alla maggiore cautela degli investitori nei confronti dei rischi specifici della Cina, ciò ha alimentato la domanda di prodotti in grado di limitare l’esposizione alla seconda economia mondiale.
Molti mercati emergenti godono delle stesse caratteristiche demografiche positive che hanno reso la Cina un’interessante opportunità d’investimento, come l’ascesa della classe media e una popolazione più giovane. Negli ultimi 20 anni le azioni dei mercati emergenti hanno evidenziato rendimenti simili con o senza la Cina.
È possibile investire in azioni asiatiche e dei mercati emergenti tramite fondi comuni a gestione attiva o ETF (exchange-traded fund). Invesco offre un’ampia gamma di fondi a gestione attiva e di ETF.
Scrivilo in questo modulo e uno dei nostri specialisti ti ricontatterà a breve.
