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Outlook trimestrale di asset allocation globale | Q2 2025

vista aerea di strisce pedonali
Punti chiave
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Nonostante i crescenti rischi geopolitici e i potenziali rallentamenti della crescita, si profilano nuove opportunità di una maggiore propensione al rischio alimentata dall'allentamento della politica monetaria delle banche centrali e dall'aumento delle retribuzioni in termini reali, dall'incremento della spesa europea per la difesa, dal calo dei prezzi del petrolio e da una riduzione delle valutazioni eccessive del mercato statunitense.

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Materie prime, REIT, azioni non statunitensi e prestiti bancari sono gli asset privilegiati. Tra gli asset, le aree geografiche preferite sono l'Europa e i mercati emergenti.

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Si prevede un rafforzamento dello yen a fronte dell'inasprimento della politica monetaria della Bank of Japan, mentre l'euro potrebbe beneficiare di rendimenti obbligazionari più elevati e dell'incremento della spesa pubblica.

Bilanciamento di rischi e opportunità

Prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, le nostre prospettive per il 2025 erano ottimistiche, in quanto si prevedeva una diminuzione dell'inflazione e dei tassi di interesse delle banche centrali e una ripresa dell'economia mondiale. Questi fattori ci hanno indotto a correre dei rischi, benché l'entusiasmo fosse mitigato dalla valutazione eccessiva di alcuni asset, in particolare le azioni statunitensi e le obbligazioni high yield. Da allora, sono aumentati alcuni rischi.

Benché gli indicatori anticipatori evidenzino una tendenza al miglioramento, l'imposizione di dazi potrebbe compromettere la crescita. La minaccia dei dazi, i licenziamenti nell'amministrazione pubblica, le deportazioni forzate e la volatilità politica hanno frenato la fiducia dei consumatori statunitensi, determinando un calo dei consumi nel mese di gennaio. Anche la fiducia delle imprese potrebbe peggiorare, con una conseguente possibile frenata della crescita globale. L'aumento dell'inflazione in molti Paesi potrebbe rallentare i futuri tagli dei tassi di interesse. I maggiori rischi geopolitici determinati dall'atteggiamento aggressivo dell'amministrazione statunitense nei confronti dei Paesi vicini, dell'Europa e del Medio Oriente contribuiscono a innalzare i livelli di ansia.

Nonostante questi rischi, riteniamo che l'economia globale possa accelerare il suo ritmo di crescita, favorita dalle politiche più accomodanti delle banche centrali e dall'aumento delle retribuzioni in termini reali. Si profilano anche nuove opportunità. Se il Presidente Trump riuscisse a portare la pace in Ucraina e in Medio Oriente, la propensione al rischio potrebbe aumentare, sebbene con possibili effetti negativi per il prezzo dell'oro. I Paesi europei si trovano a fronteggiare potenziali minacce da parte della Russia senza poter contare sul sostegno degli Stati Uniti: una maggiore spesa per la difesa e un rafforzamento del complesso industriale-militare potrebbero dare impulso alla crescita economica dell'Europa. La promessa dei Paesi dell'OPEC+ di aumentare la produzione a partire da aprile ha indebolito le quotazioni del greggio, con il possibile effetto di attenuare l'inflazione e aumentare il potere d'acquisto. L'azionario cinese ha registrato buone performance negli ultimi 12 mesi, evidenziando un atteggiamento più favorevole da parte degli investitori. La perdita di terreno delle quotazioni dei titoli azionari delle mega-cap statunitensi ha in parte ridotto gli eccessi di valutazione.

Maggiore propensione al rischio a fronte di politiche monetarie più accomodanti da parte delle banche centrali

Prevediamo un'accelerazione dell'economia mondiale nei prossimi 12 mesi alimentata dall'orientamento più accomodante delle banche centrali e dalla crescita delle retribuzioni in termini reali, con un conseguente incremento della propensione al rischio. Sul fronte negativo, l'economia statunitense potrebbe subire una battuta d'arresto e i conflitti commerciali comportano dei rischi. Aumentano anche le tensioni geopolitiche.

Le nostre proiezioni ipotizzano una crescita del PIL mondiale, l'appiattimento dell'inflazione, che rimarrà comunque superiore all'obiettivo, e un rallentamento delle politiche espansive delle principali banche centrali, con un orientamento più restrittivo da parte della BOJ. Prevediamo un irripidimento della curva dei rendimenti, un leggero ampliamento degli spread creditizi e un aumento dei casi di default rispetto ai livelli minimi registrati. Il dollaro statunitense è destinato a indebolirsi, in particolare nei confronti dello yen, mentre le materie prime beneficeranno della crescita globale e della debolezza del dollaro USA.

Alcuni asset ciclici, come le materie prime, i REIT e le azioni non statunitensi, dovrebbero trarre beneficio dal miglioramento della crescita economica, ma la risalita dell'inflazione potrebbe penalizzare la maggior parte degli asset. È possibile che i rischi geopolitici determinino un aumento del prezzo dell'oro e delle materie prime, sebbene l'eventuale pace in Ucraina e in Medio Oriente potrebbe produrre l'effetto contrario. I cambi di leadership sotto il profilo della performance potrebbero influire negativamente sugli asset precedentemente trainanti, come i titoli azionari statunitensi, il private equity e Bitcoin.

Lo yen e l'euro si dimostrano forti

Come evidenziato nella Figura 13, tra le valute dei Paesi sviluppati, lo yen giapponese appare fortemente sottovalutato rispetto alle norme storiche in termini reali. In vista dell'inasprimento della politica monetaria della Bank of Japan (BOJ) in un contesto di generale allentamento da parte delle banche centrali e con rendimenti dei titoli di stato giapponesi decennali a livelli mai visti dalla metà del 2009, lo yen ha iniziato a rafforzarsi. Questa tendenza è destinata a proseguire nel corso del prossimo anno, rendendo potenzialmente lo yen più forte rispetto alle principali valute, mentre si prevede un indebolimento del dollaro statunitense.

Anche l'euro, sebbene non sia sottovalutato come lo yen, si è dimostrato resiliente grazie ai maggiori rendimenti obbligazionari favoriti dalla prospettiva di un incremento della spesa pubblica. Di recente, il divario tra i rendimenti statunitensi e tedeschi si è nettamente ridotto in coincidenza con il rafforzamento dell'euro. In considerazione delle basse aspettative di crescita iniziali e in vista del consistente pacchetto fiscale anticipato dalla nuova coalizione (potenzialmente equivalente a 1.000 miliardi di euro o a circa il 25% del PIL del 2024), si prevede che la Germania possa realizzare una crescita significativa nei prossimi decenni. Inoltre, l'incremento della spesa per la difesa da parte di tutti i Paesi europei potrebbe dare impulso alla crescita nell'intera regione.

Figura 13 - Tassi di cambio reali effettivi* rispetto alle norme storiche

*Indici valutari misurati rispetto a un paniere di valute ponderato su base commerciale e adeguato ai differenziali di inflazione (sulla base degli indici JP Morgan Real Trade Weighted). Al 28 febbraio 2025.

Fonte: JP Morgan, LSEG Datastream e Invesco Global Market Strategy Office

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FAQ

L'asset allocation è il processo di allocazione di un portafoglio di investimenti tra asset class diverse, quali azioni, obbligazioni, liquidità, ecc. Le obbligazioni tendono a essere investimenti "più sicuri" rispetto alle azioni e sono, di fatto, considerate più difensive. Gli asset sono allocati sulla base di previsioni economiche e monetarie. 

La distribuzione del rischio e del numero di potenziali opportunità tra varie asset class quali azioni, obbligazioni e materie prime. La diversificazione mira a ridurre il rischio complessivo del portafoglio.

Le banche centrali possono adottare politiche monetarie più rigorose aumentando i tassi d'interesse per frenare l'inflazione o il surriscaldamento dell'economia. Dopo la pandemia, l'inflazione ha iniziato a crescere con il liberarsi della domanda repressa e il superamento delle criticità che avevano riguardato le catene di fornitura. L'invasione russa dell'Ucraina ha ulteriormente alimentato l'inflazione a causa dei maggiori costi energetici. Le banche centrali hanno risposto con una serie di rialzi dei tassi, tipico strumento utilizzato per attenuare l'inflazione. 

A un asset è assegnata una posizione di "sovrappeso" quando gli analisti o gli investitori tendono a ritenere che sovraperformerà altri asset del mercato, settore o modello. Una posizione di "sottopeso" indica esattamente l'opposto. 

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