
Asset allocation Outlook trimestrale di asset allocation globale | Q3 2025
Paul Jackson condivide le sue analisi sulle allocazioni e strategie del portafoglio per l'outlook del 3° trimestre del 2025.
Ascolta ogni lunedì gli approfondimenti della settimana a cura di Luca Simoncelli, Investment Strategist
I mercati azionari hanno confermato la settimana scorsa la tenuta di un movimento al rialzo che ha attirato nuovi flussi in acquisto e soprattutto ha spinto alla ricopertura di alcuni settori e segmenti di mercato che erano maggiormente sottopesati dagli investitori. In questo senso si inserisce il movimento di rotazione che ha preso forza nelle ultime settimane in favore di un cosiddetto “buy the dip” su segmenti ad alto beta e growth nei mercati americani, mentre i mercati europei mostrano una fase di stallo nel proprio trend. Il rapporto sulla condizione di salute del mercato del lavoro americano ha sostenuto il movimento di “risk-on”, mostrando infatti un contesto per cui gli effetti di tariffe e perdita di fiducia delle imprese non hanno ancora grandi impatti sull’occupazione. Il numero di nuovi posti di lavoro creati nel mese di giugno ha battuto le attese di mercato, il tasso di disoccupazione è diminuito tornando al 4.1%. Tuttavia, gran parte del declino nel tasso di disoccupazione è dovuto ad un calo nel tasso di partecipazione al mercato del lavoro legato ad un calo significativo nel livello di immigrazione. La solidità del mercato del lavoro è certamente un elemento a supporto della rotazione prociclica sul mercato azionario, ma la possibilità che gli effetti negativi dell’incertezza politica siano solo ritardati sulle pressioni inflattive e sulla crescita, tuttavia rimane. Il mercato dei tassi d’interesse ha finalmente eliminato ogni probabilità di un taglio dei tassi Fed per la riunione di luglio, la parte a breve della curva si è riposizionata al rialzo andando a scontare un tasso attorno al 3.9% per la fine del 2025. Insieme alla possibilità ormai concreta, dopo il passaggio della controversa legge di bilancio, che le emissioni di titoli a breve termine da parte del tesoro americano saranno in significativo aumento, si potrebbero creare le condizioni per un possibile restringimento delle condizioni finanziarie nel sistema. I fondi monetari ed il settore bancario dovrebbero infatti andare ad assorbire le nuove emissioni a scapito di nuovi flussi di portafoglio. Nel frattempo, la volatilità sui mercati valutari è diminuita nelle ultime settimane ed il dollaro può prendere un po’ di respiro. Il passaggio del “One Big Beautiful Bill” in Camera e Senato e la rettifica del Presidente Trump, conferma come il tema della sostenibilità fiscale degli Stati Uniti rimarrà fondamentale nel definire un nuovo regime di volatilità macroeconomica, dalle dinamiche dell’inflazione, al premio per il rischio sui Treasury ed appunto la volatilità del dollaro. L’avvicinarsi della scadenza del 9 luglio è un elemento di rischio per gli investitori, soprattutto in regioni e nazioni che ancora non hanno finalizzato un accordo commerciale con gli Stati Uniti, di conseguenza i mercati di Unione Europea e Giappone stanno reagendo con una forma di cautela. La situazione è in continuo divenire, dopo la conferma di un accordo con il Vietnam della settimana scorsa e l’eliminazione della digital tax in Canada, la probabilità di una vera e propria escalation che preveda misure e contromisure ritorsive aumenta. Nelle ultime ore la Cina ha annunciato misure di “anti-dumping” contro le importazioni europee in risposta ai dazi imposti dalla UE sui veicoli elettrici cinesi. Trump ha invece commentato che le nazioni che seguiranno le politiche dei paesi BRICS andranno incontro ad un ulteriore 10% di dazi. La prossima fase di instabilità politica in materia commerciale potrebbe allargarsi alle tariffe settoriali, i primi settori che saranno valutati potrebbero essere elettronica, semiconduttori e farmaceutica con evidenti elementi di disturbo per le economie di Europa ed Asia. In Europa, oltra all’instabilità politica in Francia, si è unita una situazione critica per il governo britannico. La spaccatura del partito laburista, più ampia del previsto e proprio nelle ore precedenti al voto sulla legge di bilancio, ha portato una frattura interna che ha intaccato la credibilità del ministro dell’economia e ha generato una forte volatilità su Gilt e Sterlina, volatilità che è poi marginalmente rientrata. Nell’Area Euro, il mercato sta anticipando che le dinamiche sulle finanze pubbliche in Germania porteranno ad un aumento sostanziale nelle emissioni di titoli di stato tedeschi, incrementando in maniera significativa la disponibilità di titoli a tripla A, titoli che potranno essere utilizzati come collaterale finanziario di elevata qualità ed in grado di ridurre quell’effetto di scarsità di collaterale che si era creato sui mercati finanziari europei. L’OPEC+ ha concordato un aumento nella produzione di petrolio maggiore del previsto a partire dal mese prossimo, il gruppo ha infatti deciso di aumentare l’offerta di greggio di 548,000 barili al giorno. Questa mossa riapre una strategia, dopo mesi di attesa, volta a conquistare una maggiore quota di mercato a fronte di minori margini per l’intera industria.
Paul Jackson condivide le sue analisi sulle allocazioni e strategie del portafoglio per l'outlook del 3° trimestre del 2025.
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