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Invesco - il podcast del lunedì

Ascolta ogni lunedì gli approfondimenti della settimana a cura di Luca Simoncelli, Investment Strategist

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La pubblicazione dell’ultimo rapporto sullo stato di salute del mercato del lavoro americano avrebbe dovuto essere l’evento clou della settimana passata, ma l’attenzione è stata invece catturata dall’inizio del cosiddetto “shutdown” federale. La chiusura dell’amministrazione storicamente non ha un impatto significativo sull’economia; tuttavia, l’attuale shutdown potrebbe risultare più delicato rispetto agli episodi precedenti. L’amministrazione Trump ha infatti minacciato ingenti licenziamenti di dipendenti federali e ha definito l’attuale situazione una “opportunità senza precedenti” per effettuare tagli a quelle che ha chiamato “agenzie democratiche”. Con l’assenza di segnali di progresso a Washington, aumenta anche la probabilità che la chiusura si protragga più a lungo del consueto. Con l’interruzione della pubblicazione dei dati economici federali è stato appunto il dato sull’occupazione di settembre il primo a saltare. Il mercato si è quindi concentrato prima sull’indicatore del Conference Board e successivamente sul report ADP che ha registrato una contrazione di 32.000 unità nel settore privato. Questa settimana, l’assenza di dati federali sarà meno rilevante, tuttavia, se la chiusura dovesse estendersi alla settimana prossima, non verrebbero diffusi i dati su inflazione e vendite al dettaglio. L’indice di attività economica PMI composito nell’Area Euro ha registrato un lieve incremento salendo a 51.2, al netto della volatilità legata al commercio e alle scorte, il dato conferma una graduale ripresa del ciclo economico. La ripresa non è tuttavia uniforme tra i paesi membri, in Germania l’aumento dell’attività nel settore dei servizi è stato notevole mentre in Francia il dato finale è sceso ai minimi da cinque mesi, con l’incertezza politica che continua a pesare sull’economia. In aggregato il dato finale del PMI composito dell’Area Euro relativo alla componente più ciclica, cioè quella dei nuovi ordinativi, ha raggiunto un massimo da sedici mesi. L’indice ISM manifatturiero negli Stati Uniti è aumentato leggermente, in linea con le attese, la composizione sottostante è risultata eterogenea con la componente dei nuovi ordini in netto calo. L’indice dei servizi è diminuito più delle attese con la componente relativa all’attività economica e quella sull’occupazione che si portano in territorio negativo. Con la stagione degli utili del terzo trimestre alle porte, sul S&P 500 il consenso di mercato si sta assestando per un rallentamento della crescita degli utili su base annua al 6%, rispetto all’11% registrato nel secondo trimestre. Le attese sul settore tecnologico guideranno le prossime settimane in termini di direzionalità del mercato, proprio la recente emissione di debito corporate da parte di Oracle, per finanziare l’espansione nel cloud e nell’intelligenza artificiale, ha riacceso l’attenzione del mercato sull’uso crescente della leva finanziaria e delle dinamiche nei flussi di cassa dei giganti del settore. Il Giappone è prossimo a una svolta politica storica con l’elezione di Sanae Takaichi, esponente conservatrice di lungo corso, alla guida del Partito Liberal Democratico e quindi in procinto di diventare la prima donna a ricoprire la carica di Primo Ministro del paese. Takaichi è nota per le sue posizioni conservatrici e per la vicinanza ideologica all’ex premier Shinzo Abe ed al cosiddetto Abenomics in termini di sostegno alla crescita strutturale del paese. La sua elezione rappresenta infatti un potenziale cambiamento significativo nella politica economica, con maggiore attenzione al sostegno dell’economia domestica tramite crescente spesa pubblica ed una tendenza a condizioni finanziare generalmente espansive, inclusi minori rialzi ai tassi della BOJ inducendo debolezza sullo yen. La reazione di mercato sulla parte a più lungo termine della curva giapponese conferma questa lettura, con un ritorno di focus sulla sostenibilità fiscale. Il Primo Ministro francese Lecornu ha annunciato domenica la composizione del nuovo governo, composto in gran parte da volti noti. Nonostante l’assenza di una maggioranza parlamentare stabile, il nuovo esecutivo mantiene infatti diverse figure legate alle esperienze precedenti. Il governo rischia di essere di breve durata: i partiti di sinistra minacciano una mozione di sfiducia, mentre il Rassemblement National, ha criticato duramente la composizione del nuovo governo definendolo decisamente all’insegna della continuità. La riunione del Opec+ si è risolta con un aumento di produzione di petrolio minore rispetto alle attese che si erano formate sul mercato, sostenendo quindi indirettamente il prezzo del greggio.

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    Il presente podcast è pubblicato in Italia da Invesco Management SA, President Building, 37A Avenue JF Kennedy, L-1855 Luxembourg, regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier, Luxembourg.