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L'anno record per la domanda di ETF in Europa

Monitoraggio della domanda europea di ETF
Dati principali
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Gli ETF europei hanno raccolto nuovi asset netti pari a 90,2 miliardi di dollari USA nel 4° trimestre, raggiungendo un totale di 265,4 miliardi per il 2024 

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I flussi negli ETF azionari hanno dominato nel 4° trimestre e nell'intero 2024, in particolare per l'elevata domanda di esposizioni statunitensi e globali

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Ci attendiamo consistenti flussi verso gli ETF anche nel 2025, anche se i rendimenti di mercato saranno probabilmente inferiori rispetto alle performance dello scorso anno

Il 2024 è stato un anno straordinario per il mercato europeo degli ETF, con una notevole domanda degli investitori sia a livello di volumi complessivi, sia in termini di continuità. Gli ETF domiciliati in Europa hanno raccolto la cifra record di 90,2 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2024, superando di oltre 20 miliardi il precedente record del 3° trimestre e portando i nuovi asset netti (NNA) per il 2024 a 265,4 miliardi di dollari. Si tratta di un nuovo massimo storico in termini di afflussi annuali, che hanno superato di oltre 80 miliardi di dollari il precedente picco segnato nel 2021. Gli afflussi record e un forte rialzo dell'11,4% sul mercato hanno fatto lievitare gli AUM nel settore ETF EMEA di 472 miliardi di dollari nel corso dell'anno, portando il totale a 2.300 miliardi di dollari.

Flussi consistenti e costanti di nuovi asset per gli ETF europei nel 2024

Fonte: Bloomberg, nuovi asset netti per gli ETF domiciliati in Europa, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024

I temi principali osservati nel 4° trimestre riflettono quelli che hanno caratterizzato gran parte dell'anno; i prodotti azionari hanno dominato, con il 91% dei nuovi asset netti (NNA) nel corso del trimestre e l'80% sull'anno intero. I flussi verso gli ETF obbligazionari sono diminuiti nell'ultimo trimestre dell'anno, facendo calare la quota di mercato dei nuovi asset netti al 23% per l'anno; tale circostanza, insieme alle perdite del segmento obbligazionario, ha comportato una riduzione della quota degli AUM dal 24% al 21%. Gli ETP su materie prime hanno evidenziato ulteriori deflussi netti per 2,7 miliardi di dollari nel 4° trimestre, portando il totale sull'intero anno a 7,8 miliardi di dollari.

La robusta domanda di azioni si è concentrata principalmente sulle esposizioni statunitensi e globali, che hanno raccolto tre quarti di tutti gli afflussi azionari dell'anno. Questo contesto ha fatto leva su una serie di punti di forza degli ETF di Invesco. Il vantaggio strutturale in termini di performance degli ETF basati su swap esposti agli USA ha permesso ai nostri prodotti S&P 500 di raccogliere 11 miliardi di dollari di NNA, consentendo ai nostri ETF di ottenere un terzo di tutti i flussi verso gli ETF basati su swap nel corso dell'anno. Il patrimonio gestito è più che raddoppiato per MSCI USA ESG Universal Screened (AUM saliti a 2,9 miliardi di dollari) e Technology S&P US Select Sector (AUM saliti a 1,6 miliardi). È stato un ottimo anno anche per il nostro prodotto Quantitative Strategies ESG Global Equity, che ha raccolto oltre 0,5 miliardi di dollari di NNA portando gli AUM a quota 910 milioni di dollari, e per il FTSE ALL-World ETF, dove gli AUM sono più che decuplicati raggiungendo 850 milioni di dollari.

Per informazioni più dettagliate è possibile cliccare sulle schede riportate di seguito.

Outlook per il 2025

I flussi record dello scorso anno indicano che gli ETF sono stati oggetto di investimenti più consistenti da parte di tutte le tipologie di investitori in quanto ritenuti veicoli ideali - un trend probabilmente destinato a proseguire in futuro. Nel 2024 le banche centrali hanno cambiato rotta, allentando le rispettive politiche mentre l'inflazione continuava ad avvicinarsi agli obiettivi previsti, e spostando l'attenzione sul sostegno alla crescita. Queste linee di azione hanno creato un contesto favorevole ai mercati finanziari, ma a quanto pare quest'anno vi saranno meno tagli: i dati mostrano che l'economia globale gode di buona salute e le politiche del nuovo presidente Trump potrebbero stimolare la crescita e far salire l'inflazione. Ad ogni modo, sebbene la performance dei mercati finanziari nel 2025 possa risultare meno brillante rispetto allo scorso anno, i flussi verso gli ETF EMEA dovrebbero rimanere sostenuti.

  • Azionario: rimangono ancora dubbi sulla concentrazione dei mercati e, come già detto, abbiamo assistito a consistenti flussi verso gli ETF equiponderati nel secondo semestre e riteniamo che il trend sia destinato a proseguire finché persisteranno le distorsioni sui mercati.
  • Obbligazionario: visto il minor numero di tagli ai tassi previsto per il 2025 e i livelli storicamente bassi degli spread creditizi, difficilmente si profilano performance brillanti per i mercati obbligazionari nell'anno a venire. In ogni caso i rendimenti sono a livelli interessanti e, purché non si verifichi una marcata regressione economica, il carry offerto dai mercati obbligazionari sembra in grado di fornire rendimenti apprezzabili. Nel breve periodo è probabile che le curve dei rendimenti subiscano un ulteriore irripidimento, ma a un certo punto la combinazione di curve più ripide e livelli dei rendimenti a termine convincerà gli investitori a incrementare la duration nei loro portafogli obbligazionari.
  • Materie prime: l'oro continuerà probabilmente a beneficiare della domanda delle banche centrali e dei suoi vantaggi in termini di diversificazione. L'outlook per le materie prime in generale è più eterogeneo, soprattutto se i tassi d’interesse resteranno elevati per un periodo prolungato. Ad ogni modo, la previsione di un "atterraggio morbido" lascia presagire una domanda sostenuta di materie prime e, viste le posizioni generalmente sottopesate degli investitori in quest'area, si potrebbe assistere ad acquisti nel caso di cali delle performance. 

 

 

Asset class

AUM a fine 2023

AUM (USD mln.)

AUM
(USD mln.)

NNA 4° trimestre

(USD mln.)

NNA da inizio anno (USD mln.)

Movimenti di mercato da inizio anno (%)[1]

 

Totale

1.811.419

2.283.579

90.216

265.375

11,4%

Azioni

1.251.555

1.649.859

82.112

211.394

14,9%

Obbligazioni

432.642

481.818

10.504

62.002

-3,0%

Materie prime

114.785

131.200

-2.736

-7.852

21,1%

      Fonte: Invesco, Bloomberg, al 31 dicembre 2024. Dati in dollari USA.

  • Gli AUM azionari hanno raggiunto nuovi massimi storici nel 4° trimestre, chiudendo a 1.650 miliardi di dollari USA, grazie alla combinazione di solidi afflussi e buone performance di mercato. I nuovi asset netti per il 2024, pari a 211 miliardi di dollari, superano del 50% il livello degli afflussi registrato nel 2021, il precedente anno record per gli ETF azionari.
  • Gli AUM obbligazionari sono lievemente calati nel corso del trimestre, complice il rallentamento degli afflussi nelle fasi di rendimenti negativi. Gli afflussi di NNA pari a 10,5 miliardi di dollari rappresentano la raccolta trimestrale più debole dal 3° trimestre del 2022, mentre i 62 miliardi di dollari di afflussi netti sull'intero anno indicano un calo del 9% rispetto al 2023. Ad ogni modo, gli AUM obbligazionari hanno chiuso l'anno in rialzo dell'11% e si è registrato il maggior numero di lanci di nuovi prodotti dal 2017, a indicare un forte interesse degli emittenti per l'asset class ai livelli di rendimento attuali.
  • Gli ETF su materie prime hanno continuato a subire deflussi con vendite nette pari a 2,7 miliardi di dollari nel corso del trimestre, ascrivibili soprattutto ai deflussi nel segmento dell'oro (-1,8 miliardi di dollari) dopo che il metallo prezioso ha toccato nuovi record storici a ottobre. Tuttavia, malgrado un totale di 7,9 miliardi di dollari di deflussi su base annua, gli AUM riferiti alle materie prime hanno chiuso il 2024 con un aumento del 14% data l'ottima performance dell'oro nel corso dell'anno.

Nuovi asset netti in percentuale degli AUM dall'inizio del 2024 – 4° trimestre all'insegna della forza delle azioni

  • Sia le azioni che le obbligazioni hanno registrato un ottimo andamento nel corso dell'anno, ma nel 4° trimestre il segmento azionario ha guadagnato terreno conquistando il 91% degli afflussi netti.

Fonte: Invesco, Bloomberg, al 31 dicembre 2024. Dati in dollari USA.

  • Gli AUM azionari hanno raggiunto nuovi massimi storici nel 2024, chiudendo l'anno a 1.650 miliardi di dollari. A favorire la domanda sostenuta di ETF azionari è stata la combinazione di un livello record di NNA (211 miliardi di dollari), e un ottimo rendimento di mercato pari al 14,9% nel corso dell'anno.
  • Le azioni statunitensi sono state il maggiore contributore agli afflussi annuali con 91,1 miliardi di dollari. I flussi per gli ETF statunitensi e globali erano pressoché allineati all'inizio del quarto trimestre, ma i 46,5 miliardi di dollari di afflussi nell'ultimo trimestre dell'anno hanno decretato la netta preferenza degli investitori per le azioni statunitensi, che hanno costituito circa la metà dei flussi azionari totali.
  • Le azioni globali hanno conquistato la seconda posizione, anche in questo caso con un'accelerazione degli afflussi nel 4° trimestre per un totale di 24,2 miliardi di dollari di afflussi su base trimestrale (vs. 14,6 miliardi nel 3° trimestre) e di 67,6 miliardi sull'intero anno. I flussi in prodotti che replicano l’indice MSCI World hanno dominato nelle esposizioni azionarie globali con 38,1 miliardi di dollari di NNA nel corso dell'anno, mentre gli indici globali generali (che comprendono ME & MS) hanno registrato 13,2 miliardi di dollari di afflussi nel 2024.
  • Dopo un brillante inizio d'anno, la domanda di azioni europee ha subito un calo nel 4° trimestre con deflussi pari a 249 milioni di dollari. Con una raccolta complessiva di 11,8 miliardi di dollari, la regione si colloca al terzo posto nei flussi verso l'azionario nel corso dell'anno, superando di solo mezzo miliardo i prodotti smart beta.
  • I prodotti smart beta hanno evidenziato un’impennata nell’interesse durante il 3° e il 4° trimestre, rispettivamente con 5,0 e 7,5 miliardi di dollari di NNA, per un totale di ben 11,3 miliardi di dollari di raccolta sull'intero anno. Tali incrementi sono quasi interamente ascrivibili alle strategie equiponderate, che hanno ottenuto afflussi per 15,3 miliardi di dollari compensando i deflussi da strategie fattoriali più tradizionali. Il forte aumento degli acquisti di strategie equiponderate indica una crescente preoccupazione per il rischio di concentrazione nelle esposizioni ponderate in base alla capitalizzazione di mercato.
  • L'azionario dei mercati emergenti ha subito un rallentamento nel 4° trimestre, con afflussi per 1,5 miliardi di dollari (livello dimezzato rispetto ai nuovi asset netti registrati nel 3° trimestre). Gli afflussi complessivi hanno così raggiunto un totale di 8,2 miliardi di dollari sull'intero anno. Il rimbalzo delle azioni cinesi durante le ultime due settimane di settembre ha incentivato gli investitori a incrementare gli investimenti in azioni emergenti. Nell'ultima fase del 4° trimestre, però, l'interesse degli investitori nei confronti di determinati prodotti azionari cinesi è andato scemando e l'asset class ha chiuso l'anno con 1,3 miliardi di dollari di NNA.
  • I prodotti tematici hanno evidenziato afflussi pari a 0,3 miliardi di dollari nel 4° trimestre, compensando i deflussi registrati nel 3° trimestre e chiudendo l'anno a quota 2,5 miliardi di dollari di NNA. Ad attirare i maggiori afflussi sono state le tematiche legate a IA e difesa, mentre i prodotti esposti a energia pulita e settore sanitario sono stati per lo più ignorati dal mercato.
  • Le azioni giapponesi sono tornate a registrare afflussi nel 4° trimestre (406 milioni di dollari), dopo i deflussi pari a 2,5 miliardi registrati nel 3° trimestre a causa del rafforzamento dello yen nei mesi di luglio e agosto. I flussi totali per l'intero anno sono stati positivi, con 1,3 miliardi di dollari di NNA.

NNA (USD mln.): Flussi verso ETF azionari

Fonte: Invesco, Bloomberg, al 31 dicembre 2024. Dati in dollari USA.

  • Con 10,5 miliardi di dollari di NNA, gli ETF obbligazionari hanno segnato il trimestre peggiore in termini di afflussi netti dal 3° trimestre 2022. Per il 2024, questi asset hanno registrato afflussi netti pari a 62 miliardi di dollari, in calo del 9% rispetto al 2023, con una flessione della quota di mercato dei nuovi asset netti al 23% per l'anno; tale andamento, insieme alla performance relativa dei mercati obbligazionari rispetto a quelli azionari, ha comportato una riduzione della quota degli AUM dal 24% al 21%.
  • I temi principali osservati negli scorsi mesi dell'anno si sono confermati anche nel 4° trimestre: le asset class percepite come beni rifugio - quali titoli di Stato dei mercati sviluppati e strategie di gestione della liquidità - hanno registrato la domanda più sostenuta con una raccolta rispettivamente pari a 5,6 e 4,5 miliardi di dollari.
  • Dopo la debole domanda evidenziata nella parte centrale dell'anno, il segmento high yield è stato la terza categoria più brillante, con afflussi netti pari a 2,1 miliardi di dollari.
  • Le esposizioni obbligazionarie aggregate hanno continuato a registrare una domanda costante (1,2 miliardi di dollari), mentre la categoria relativamente nuova dei fondi obbligazionari a scadenza ha ricevuto ulteriori afflussi (1,1 miliardi).
  • Dopo un rimbalzo nel 3° trimestre, il debito dei mercati emergenti ha subito forti deflussi (-2,5 miliardi di dollari), come pure il credito investment grade (-2,1 miliardi).

NNA (USD mln.): Flussi verso ETF obbligazionari

Fonte: Invesco, Bloomberg, al 31 dicembre 2024. Dati in dollari USA.

  • Le materie prime hanno evidenziato deflussi netti pari a 2,7 miliardi di dollari nel trimestre, ascrivibili soprattutto ai deflussi nel segmento dell'oro (-1,8 miliardi di dollari) dopo che il metallo prezioso ha toccato nuovi record storici a fine ottobre, mentre i prodotti che investono in argento hanno registrato afflussi netti (0,4 miliardi).
  • Ad ogni modo, si è osservata una debolezza generalizzata: tutte le categorie di materie prime hanno subito vendite nette nel corso del trimestre, con deflussi di 0,5 miliardi di dollari nel segmento smart beta, 0,4 miliardi di dollari per gli altri ETF su singole materie prime e 0,3 miliardi di dollari per le esposizioni alle materie prime nel loro insieme.
  • Nel complesso, il 2024 è stato un anno deludente per gli ETP su materie prime, con vendite nette di quasi 8 miliardi di dollari nel corso dell'anno.

NNA (USD mln.): Flussi verso ETP su materie prime

 

AUM (USD mln.)

% AUM attuali

NNA 4° trimestre (USD mln.)

% NNA 4° trimestre

NNA da inizio anno (USD mln.)

% NNA da inizio anno

Non ESG

1.837.121

80,4%

73.150

81,1%

224.463

84,6%

ESG

446.458

19,6%

17.066

18,9%

40.912

15,4%

  • I prodotti ESG hanno registrato flussi di 17,1 miliardi di dollari, pari al 18,9% dei flussi verso gli ETF nel corso del trimestre - appena al di sotto della loro quota di mercato degli AUM, pari al 19,6%.
  • Nel quarto trimestre si è registrato il mese con i flussi ESG più consistenti di quest'anno (+8,0 miliardi di dollari a ottobre), ma nel complesso il 2024 ha visto il livello più basso di flussi ESG in termini assoluti (40,1 miliardi di dollari) e la minore quota di mercato in NNA per i fondi ESG (18,9%) dal 2019, quando il livello complessivo di AUM dei fondi ESG era in effetti inferiore a 40 miliardi di dollari.
  • I fondi che applicano screening negativi sono risultati la categoria ESG più forte in termini di NNA in tutti i trimestri del 2024, e hanno raccolto oltre 25 miliardi di dollari sull'intero anno (di cui 9,5 miliardi nel 4° trimestre). Si tratta di un netto miglioramento dei flussi per questa categoria rispetto agli anni precedenti. Anzi, questi fondi a esclusione e quelli che utilizzano un cosiddetto approccio best-in-class "light touch" sono stati gli unici a evidenziare un incremento dei flussi nel 2024 rispetto al 2023.
  • Le strategie sul clima si sono mosse con difficoltà nel 2024 e, nonostante i modesti afflussi pari a +2,3 miliardi di dollari nel corso del trimestre, il livello di NNA è rimasto sostanzialmente invariato per questa categoria sull'intero anno. Solo uno dei cinque fondi incentrati sul clima che hanno registrato gli afflussi più consistenti nel 4° trimestre è un prodotto strettamente allineato con gli obiettivi dell'accordo di Parigi (PAB, ovvero Paris-aligned benchmark): il che dimostra ancora una volta che, quest'anno, sono stati gli approcci ESG "lighter-touch" ad avere la meglio.
  • Nel 2024 gli ETF ESG di Invesco hanno raccolto 2,3 miliardi di dollari, pari al 13,9% dei nuovi asset netti complessivi registrati da Invesco: una quota leggermente inferiore a quella rilevata sul mercato più ampio, ma sostanzialmente in linea con la ripartizione per categorie ESG. Gli afflussi più consistenti hanno riguardato gli approcci "lighter-touch", nel caso di Invesco quelli che adottano un determinato orientamento ("tilt") per migliorare i punteggi, mentre i prodotti incentrati sul clima hanno evidenziato moderati deflussi.

NNA (USD mln.): ETF ESG vs non ESG

Fonte: Invesco, Bloomberg, al 31 dicembre 2024. Dati in dollari USA.

  • Note a piè di pagina

    1 Fonte: Invesco using Bloomberg data on EMEA-domiciled products as a proxy, based on percentage change in AUM excluding the impact of NNA during the period. 

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    Azioni: Il valore delle azioni può essere influenzato da alcuni fattori come le circostanze dell'emittente o le condizioni economiche e di mercato. Questo può comportare fluttuazioni di valore.

    Applicabile solo a Invesco MSCI USA ESG Universal Screened UCITS

    Concentrazione: Il Fondo potrebbe essere concentrato in una specifica regione o settore o essere esposto a un numero limitato di posizioni, il che potrebbe comportare maggiori fluttuazioni nel valore del Fondo rispetto a un fondo più diversificato.

    ESG: Il Fondo intende investire in titoli di emittenti che gestiscono meglio le loro esposizioni ESG rispetto ai loro pari. Questo può influenzare l'esposizione del Fondo a determinati emittenti e far sì che il Fondo rinunci a determinate opportunità di investimento. Il Fondo potrebbe avere performance diverse rispetto ad altri fondi, inclusa una performance inferiore rispetto ad altri fondi che non cercano di investire in titoli di emittenti basati sui loro rating ESG.

    Applicambile solo a Invesco Technology S&P US Select Sector UCITS ETF

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    Concentrazione: Il Fondo potrebbe essere concentrato in una specifica regione o settore o essere esposto a un numero limitato di posizioni, il che potrebbe comportare maggiori fluttuazioni nel valore del Fondo rispetto a un fondo più diversificato.

    Rischio degli ETF sintetici: Il Fondo potrebbe acquistare titoli che non sono contenuti nell'indice di riferimento e stipulerà accordi swap per scambiare la performance di tali titoli con la performance dell'indice di riferimento.

    Applicabile a Invesco Quantitative Strategies ESG Global Equity Multi-Factor UCITS ETF 

    ESG: Il Fondo intende investire in titoli di emittenti che gestiscono meglio le loro esposizioni ESG rispetto ai loro pari. Questo può influenzare l'esposizione del Fondo a determinati emittenti e far sì che il Fondo rinunci a determinate opportunità di investimento. Il Fondo potrebbe avere performance diverse rispetto ad altri fondi, inclusa una performance inferiore rispetto ad altri fondi che non cercano di investire in titoli di emittenti basati sui loro rating ESG.

    Concentrazione: Il Fondo potrebbe essere concentrato in una specifica regione o settore o essere esposto a un numero limitato di posizioni, il che potrebbe comportare maggiori fluttuazioni nel valore del Fondo rispetto a un fondo più diversificato.

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